Ottimizzazione pagine di categoria di un e-commerce

In questo articolo ci concentriamo su come rendere le pagine di categoria di un e-commerce davvero efficaci sia per gli utenti sia per i motori di ricerca. Tali pagine rappresentano uno snodo cruciale nell’architettura di ogni shop online, determinando sia la facilità con cui i clienti trovano i prodotti, sia il modo in cui Google e gli altri motori interpretano e valorizzano il sito.

  • Importanza delle categorie: Le pagine di categoria permettono agli utenti di esplorare facilmente l’assortimento e sono le fondamenta, subito dopo l’homepage, dell’architettura informativa del sito. Sono anche strumentali per la distribuzione del page rank e per presidiare le principali query di navigazione.
  • Elementi chiave per una categoria ottimizzata: Dall’utilizzo di un titolo unico (H1) all’inserimento di descrizioni introduttive e dettagliate dove appropriato, l’articolo individua una serie di componenti ormai essenziali. Si passa dai filtri navigabili (costruiti per essere sia usabili sia SEO-friendly) alla lista prodotti con tutte le informazioni utili all’acquisto, fino alla gestione dei microdati secondo schema.org per favorire la comprensione da parte di Google.
  • Struttura e navigazione: Vengono consigliate strutture ad albero e un intelligente utilizzo di breadcrumb, per orientare sempre l’utente nel percorso dal generale al dettaglio. La paginazione, sia numerica che tramite scroll, viene trattata dal punto di vista SEO per evitare duplicazioni e dispersioni di ranking.
  • Elementi on-page irrinunciabili: L’articolo fa una precisa panoramica su tag title, meta description e canonicals, mettendo in guardia da errori comuni come url poco leggibili o duplicati dovuti a filtri/paginazioni.

L’importanza delle pagine di categoria di un e-commerce

Quali sono gli aspetti fondamentali da prendere in considerazione per rendere SEO e User Friendly le pagine di categoria di un negozio online?
Che cosa deve contenere assolutamente una pagina di categoria?
Quali sono gli aspetti tecnici da non escludere per favorirne la lettura da parte dei web crawler?
Ma soprattutto, perché è importante la categorizzazione dei prodotti di un e-commerce?

Per l’utente umano (visitatore e potenziale cliente).

  • Aiutano i visitatori del sito a capire come fare per raggiungere i prodotti che stanno cercando
  • Raggruppano da un punto di vista logico le sezioni di un sito

Per il web crawler (Spider)

  • Contribuiscono a rafforzare l’architettura informativa di un sito(dopo la homepage rappresentano le fondamenta di un’architettura informativa di un sito web)
  • Da un punto di vista SEO, sono pensate per coprire le SERP con query navigazionali generiche e considerando il livello di autorevolezza acquisito trovandosi al vertice dell’architettura informativa contribuiscono a distribuire page rank alle pagine sottostanti (sottocategorie, schede prodotto)

Elementi chiave di una pagina di categoria di un sito ecommerce

Titolo Categoria

intestazione(tag html <h1>) che rappresenta appunto il titolo della pagina di categoria specifica. Deve essere unico ed esclusivo per tutti i contenuti del sito e-commerce.

titolo h1 pagina categoria ecommerce

Descrizione introduttiva

si tratta di una breve descrizione che anticipa il potenziale acquirente che tipo di prodotti potrà trovare al suo interno. La mini descrizione va collocata nella sezione above the fold del sito web, tra il titolo e l’elenco dei prodotti. Questo campo è molto importante per ottimizzare e rafforzare la semantica del sito web.

esempio descrizione introduttiva di un ecommerce di prodotti sportivi
breve descrizione per una pagina di categoria di un ecommerce di birre. In questo caso se il testo è lungo è possibile applicare un codice che nasconde parte del testo e la rende visibile soltanto quando si fa clic sul taso “approfondisci”

Filtri di navigazione

Si tratta di un’area di pagina dove vengono raggruppati gli attivatori per filtrare l’elenco dei prodotti. Questo blocco deve essere facile da trovare e semplice da utilizzare da tutti i dispositivi di navigazione.

Filtro di navigazione verticale
Altro filtro di navigazione verticale

Per molte piattaforme ecommerce, questo punto rappresenta uno dei talloni d’Achille poiché viene spesso progettato senza pensare alle logiche della SEO.

I filtri di navigazione non progettati in ottica SEO possono creare gravi problematiche che possono inficiare sul crawling e sull’indicizzazione dei contenuti, ovvero mandano in loop i web crawler e causano l’involontaria indicizzazione di contenuti duplicati in google

Elenco dei prodotti

Listato delle schede prodotto appartenenti alla specifica categoria scelta. Lo standard prevede che ogni scheda prodotto elencata sia rappresentata con titolo del prodotto (tag heading <h3> per rafforzarne la semantica), foto del prodotto ottimizzata per il posizionamento sui motori di ricerca, prezzo iniziale, prezzo finale, sconto %, categoria di appartenenza, attributi e punti di forza semanticamente affini inoltre è importante evidenziare la disponibilità in magazzino.

Esempio di elementi da mostrare in un listato di schede prodotto

Descrizione prodotto in ogni box SI o NO?

Potrebbe essere utile includere una breve descrizione di ogni prodotto se l’elenco dei prodotti non causa ridondanza di contenuto o se non è possibile aggiungere del contenuto testuale all’interno delle grafiche della pagina di categoria.

Microdati schede prodotto

E’ fondamentale che gli sviluppatori del sito prevedano la gestione dinamica dei microdati di schema.org per le schede prodotto. Questa tecnologia si può implementare all’interno del codice HTML della pagina utilizzando dei tag html specifici oppure tramite tecnologia Json. Per maggiori dettagli potete consultare la documentazione ufficiale di Google e di schema.org:

Navigazione trasversale

Quando un visitatore si trova all’interno di una categoria specifica dovrebbe con facilità poter navigare verso altre categorie dello stesso livello o addirittura di un livello superiore (o inferiore).

Allo stesso tempo è fondamentale assicurarsi che l’architettura informativa del sito e la struttura interna dei link non sia piatta ma progettata ad albero.

In questo caso se vuoi approfondire ti consigliamo la lettura di questo articolo: Come organizzare le categorie di un sito e-commerce

Includere la navigazione all’interno delle breadcrumb può essere un punto di incontro tra esigenze SEO/grafiche/Usabilità/UX
Spesso i link per accedere alle categorie di una determinata sezione si possono trovare prima dei filtri di navigazione

Breadcrumb

Tradotto in italiano significa “briciole di pane”, rappresenta il percorso di navigazione dalla homepage alla pagina specifica che il visitatore si sta trovando in quel momento.

Ad esempio:

Homepage > Categoria > Sottocategoria 1 > Sottocategoria 2 > Nome del prodotto

Leroy Merlin > Giardinaggio > Rasaerba > Trattorino Rasaerba McCulloch

Descrizione dettagliata categoria

Tanto amata dagli specialisti della SEO ma tanto odiata da grafici e designer, la descrizione dettagliata della categoria è un elemento molto discusso in ambito e-commerce per via della sua reale utilità.

Quali sono gli step che ti consiglio di seguire per capire se è utile o no includerla?

  • Per prima cosa si analizza la nicchia di mercato e i siti che più rappresentano la nicchia stessa.
  • La seconda cosa da fare è studiare l’intento di ricerca e i risultati che si ottengono in SERP per tutto il gruppo di query utilizzate per intercettare la specifica categoria.
  • La terza cosa da fare è confrontare il contenuto testuale complessivo presente nella nostra pagina con i concorrenti.
  • La quarta cosa da fare è capire il livello di autorevolezza del dominio e della pagina di categoria agli occhi del motore di ricerca.

In sostanza quando può essere utile?

  • Quando l’intento di ricerca lo prevede
  • Quando la grafica complessiva della pagina è carente di contenuto per dare più risalto all’estetica ed è quindi necessario studiare una strategia per aiutare i motori di ricerca a comprendere quale tipo di contenuto viene trattato in pagina.
  • Quando è necessario includere dei termini semanticamente utili per posizionarsi con un keyset specifico
  • Quando il livello di autorevolezza della pagina è basso (pagina appena nata / basso UR*)
  • Quando il livello di autorevolezza del dominio è basso (dominio appena nato / basso DR**)

UR* = URL rating | DR** = Domain Rating | Si tratta di 2 metriche del software Ahrefs: https://ahrefs.com/blog/seo-metrics/

Testo di categoria collocato in prefooter del sito web del brand Leroy Merlin, il testo può essere utile anche per ottimizzare l’internal linking e collegare in modo alternativo le sezioni del negozio online. Link alla fonte: https://www.leroymerlin.it/prodotti/box-doccia-CAT4115-c
Mini descrizione per ogni prodotto, anche questa parte contribuisce ad arricchire il contenuto testuale della pagina di categoria.

Paginazione

La paginazione è un metodo volto ad alleggerire una pagina web e migliorarne la navigazione dei prodotti al suo interno suddividendo l’elenco dei prodotti stessi su più pagine.

Da un punto di vista tecnico la paginazione può essere gestita in vari modi, i più comuni sono:

  • tramite un blocco di link rappresentati da dei numeri, collocati solitamente prima e dopo un elenco di prodotti. Il visitatore quando cliccherà su un numero verrà indirizzato verso una nuova pagina e potrà proseguire la navigazione.
  • Tramite script che caricano in modo asincrono una parte di contenuto della pagina di categoria. Il visitatore clicca sul numero di pagina da raggiungere e il sistema carica parzialmente il blocco di pagina che contiene i prodotti
  • Tramite script che si attiva mediante lo scroll di pagina. Il visitatore quando arriva a fondo pagina, attiva inconsapevolmente uno script che “aggiunge” a fondo pagina un nuovo blocco di schede prodotto.

Fino a poco tempo fa, la paginazione doveva essere progettata secondo le best practies rilasciate da Google nel 2011 affinché il sito non generi involontariamente contenuti duplicati (Link Canonical e paginazione next/prev)

Link alla documentazione: https://webmasters.googleblog.com/2011/09/pagination-with-relnext-and-relprev.html

Il giorno 21 Marzo 2019 è stato rilasciato un tweet dall’account ufficiale del Google Webmaster Central il quale comunica agli sviluppatori di siti che i link next/prev inseriti nei tag <head> non sono più un segnale di ranking.

Link alla fonte del tweet: https://twitter.com/googlewmc/status/1108726443251519489

Googlebot si è cosi tanto sviluppato nel corso di questi anni che riesce ad intuire senza problemi come un determinato contenuto si sviluppa e come può essere raggiunto

Ad ogni modo essendo un aggiornamento nuovo non sappiamo ancora con esattezza come Googlebot possa reagire nei confronti dei siti che non hanno ancora la gestione della paginazione con link next/prev perciò consigliamo lo stesso di verificarne il corretto funzionamento con l’obiettivo di aiutare lo spider a scansionare tutti i prodotti e ad evitare una duplicazione di contenuto involontario.

Elementi on-page FONDAMENTALI

Oltre agli elementi elencati poco fa vanno presi in considerazione anche questi elementi

Tag Title/Meta Description

Anche se ormai è risaputo che il tag title è probabilmente il primo fattore onsite da considerare per ottimizzare una pagina web molto spesso viene trascurato nelle categorie di un sito ecommerce.

Il campo meta description non è un fattore che contribuisce a migliorare il punteggio di qualità di una pagina per essere meglio posizionata in Google ma va ottimizzato comunque per stimolare il clic e quindi ottimizzare il CTR della pagina.

Se non viene compilato sarà il motore di ricerca, in base al tipo di query digitata a fornire delle parti di testo più pertinenti presenti all’interno della pagina.

Esempi di title/description delle pagine di categoria del sito store.juventus.com

 Link rel=”Canonical”

Un altro punto debole di molte piattaforme e-commerce; il link rel=”canonical” è un tag html che va incluso all’interno della sezione <head> di una pagina web e serve fondamentalmente per consolidare gli URL duplicati di un sito che si possono creare con la gestione dei filtri di navigazione o della paginazione dei contenuti.

Ad esempio, se ci si trova in questa casistica

https://www.ecommerce.com/categoria/sottocategoria?ordina_prezzo=maggiore
https://www.ecommerce.com/categoria/sottocategoria?ordina_prezzo=minore
https://www.ecommerce.com/categoria/sottocategoria

è necessario che su tutte e 3 le pagine ci sia il link canonical che punti alla pagina principale.

<link rel=”canonical” href=”https://www.ecommerce.com/categoria/sottocategoria” />

Per approfondire rimandiamo alla documentazione ufficiale: https://support.google.com/webmasters/answer/139066?hl=it

 Struttura URL

L’URL rappresenta l’indirizzo di una pagina web, è come se fosse l’indirizzo di un’abitazione, deve quindi essere facile da ricordare e da scrivere.

La struttura delle URL di categoria degli e-commerce varia in base al tipo di piattaforma.

La soluzione ideale è fare in modo che il sistema ricrei il percorso completo di navigazione per raggiungere la categoria scelta, ad esempio:

https://www.ecommerce.com/categoria-principale/sottocategoria

Alcuni consigli per assicurarti che l’URL di categoria del tuo sito web sia effettivamente “SEO Friendly”:

  1. Pochi caratteri (url corto)
  2. Tutto in minuscolo
  3. NO caratteri speciali
  4. NO maiuscole
  5. NO spazi vuoti (utilizzare “-“)
  6. NO variabili numeriche (a meno che non sia voluto per motivi legati la piattaforma)

Scrivere pagine di categoria ottimizzate SEO con Screaming Frog e AI

Chi si occupa di SEO tecnica può usare le API di OpenAI (o altri LLM) integrate in Screaming Frog per la creazione di pagine di categoria, così da automatizzare la scrittura di testi coerenti con le keyword primarie e utili per aumentare la visibilità organica delle pagine di categoria.

Questo approccio consente di risparmiare tempo nella generazione dei contenuti ma anche di mantenere consistenza semantica e qualità su larga scala. Se gestisci un eCommerce con centinaia di pagine di categorie scoprirai come questa tecnica può fare la differenza.

Integrare le API di ChatGPT in Screaming Frog significa trasformare l’audit e l’ottimizzazione SEO di un eCommerce: dai meta tag alle descrizioni prodotto, i testi vengono generati e raffinati automaticamente durante il crawling, riducendo i tempi e migliorando la coerenza semantica su larga scala.

I vantaggi dell’utilizzo dell’AI in Screaming Frog per contenuti SEO

Integrare OpenAI (o altri LLM) con Screaming Frog per la creazione dei contenuti delle pagine di categoria è un vantaggio concreto per chi lavora quotidianamente su eCommerce con decine o centinaia di listing da ottimizzare.

Il primo beneficio evidente è la scalabilità veloce. Quando il catalogo si compone di numerose categorie, generare descrizioni uniche per ciascuna pagina può diventare un compito titanico. L’AI, invece, permette di creare testi originali e ottimizzati in pochi minuti, eliminando i tempi morti e consentendo di mantenere aggiornate decine di categorie senza sacrificare la qualità. In pratica, dove prima il team rischiava di fermarsi a metà, ora l’intero catalogo riceve un trattamento omogeneo.

A questa capacità di produzione rapida si affianca la coerenza semantica. Uno degli aspetti più complessi della scrittura manuale è garantire che tutte le categorie rispettino un impianto lessicale coerente, con keyword principali e correlate distribuite senza rigidità. I modelli linguistici riescono a inserire i termini rilevanti in modo naturale, evitando ridondanze e forzature, e mantenendo un tono di voce uniforme. Questo significa che la voce del brand non si spezza, ma rimane riconoscibile e costante dall’inizio alla fine del percorso di navigazione.

Un altro punto distintivo è la personalizzazione automatica. Attraverso prompt mirati, è possibile modulare il registro comunicativo: più tecnico per le categorie B2B, più evocativo per i settori lifestyle, più emozionale durante i periodi promozionali o stagionali. L’AI non produce un contenuto unico e piatto, ma genera variazioni che rispettano il brand voice e si adattano al contesto. Questo consente al team di rispondere velocemente a esigenze differenti senza ricominciare da zero ogni volta.

La rapidità di aggiornamento è un ulteriore vantaggio competitivo. In eCommerce dinamici lo stock cambia di continuo, nuove keyword emergono e le priorità SEO si ridefiniscono velocemente. Con questa integrazione è possibile rigenerare testi aggiornati in pochi minuti, assicurando che le categorie riflettano sempre lo stato reale dell’offerta e siano al passo con le query più recenti. Un processo che un tempo avrebbe richiesto settimane ora si traduce in una manutenzione continua e agile.

Infine non si può trascurare il tema delle risorse. Automatizzare la scrittura delle bozze riduce drasticamente il lavoro ripetitivo dei copywriter, liberando tempo prezioso per attività a maggiore impatto strategico. Non significa sostituire il lavoro umano, ma redistribuirlo verso compiti a maggior valore aggiunto.

Tutorial: crea AI content per pagine di categoria con Screaming Frog

Arriviamo alla parte pratica: configurare Screaming Frog per sfruttare le API di ChatGPT (o altri modelli AI) e automatizzare la generazione dei testi nelle pagine di categoria.

Il primo step è assicurarsi che Screaming Frog sia impostato per gestire correttamente il contenuto delle pagine. Vai su Configurazioni e abilita due opzioni fondamentali:

  • Store HTML
  • Store Rendering HTML

Queste impostazioni garantiscono che il crawler salvi l’output della pagina in formato completo, includendo anche il rendering lato client. In questo modo, l’AI avrà un contesto affidabile su cui basare la scrittura dei testi e la coerenza semantica sarà più solida.

Una volta predisposto questo ambiente, il passo successivo è attivare la connessione con i modelli linguistici. Sempre da Screaming Frog, accedi alla sezione API Access: qui troverai le integrazioni con OpenAI, Gemini o Ollama. Ti basta scegliere il provider che preferisci e inserire la chiave API associata al tuo account. Questo collegamento è ciò che permette a Screaming Frog di dialogare con il modello di intelligenza artificiale durante il crawling.

Il cuore della personalizzazione sta nei prompt. È qui che puoi indirizzare l’AI a generare testi coerenti con le esigenze del tuo progetto. Alcuni esempi di istruzioni utili possono includere:

  • Richiesta di testi che integrino keyword principali e correlate senza ripetizioni innaturali.
  • Indicazione di un tono specifico (più tecnico, più descrittivo, più emozionale).
  • Personalizzazioni legate alla stagionalità (“scrivi un testo che metta in evidenza le offerte natalizie per questa categoria”).
  • Allineamento con il brand voice, per garantire uniformità con altri asset comunicativi.

Una volta impostato il prompt, il processo diventa quasi automatico: durante la scansione delle pagine di categoria, Screaming Frog invierà i dati raccolti all’AI, che a sua volta restituirà testi già ottimizzati e pronti per essere pubblicati o revisionati dal team.

Vuoi approfondire? Guarda il tutorial completo qui sotto:

 Considerazioni finali

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Ogni ecommerce infatti è una piattaforma distinta e ci sono differenti aspetti tecnici da valutare, risolvere e migliorare per poter così competere a livello SEO con la migliore solzione possibile. Siamo specializzati in Ecommerce da più di 20 anni con casi studio in differenti settori.

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