Quando si lavora su siti di grandi dimensioni o con architetture articolate, uno degli aspetti più complessi è riuscire a isolare con precisione le aree che richiedono attenzione. Che si tratti di un eCommerce, un blog o un sito corporate, la possibilità di analizzare in modo mirato categorie, pagine prodotto o contenuti editoriali rappresenta un vantaggio competitivo.
Ed è proprio in quest’ottica che Screaming Frog, dalla versione 19.0, ha introdotto una funzionalità strategica: i segmenti.
Segmenti di Screaming Frog: cosa sono e come funzionano
I segmenti consentono di suddividere il sito in aree logiche – come blog, categorie, landing page, schede prodotto – e di analizzarle singolarmente, per comprenderne rapidamente lo stato di salute.
Grazie alla modalità di archiviazione su database, ogni URL viene associato in tempo reale a un segmento specifico, sulla base di regole personalizzabili: espressioni regolari, metadati o integrazioni via API.
Una volta configurati, i segmenti permettono di visualizzare in modo immediato metriche aggregate per ciascun gruppo, come il numero di URL, la percentuale di indicizzazione, la presenza di errori, avvisi o opportunità.
Questa suddivisione si rivela particolarmente utile quando si desidera analizzare in modo mirato una sezione del sito, verificare problemi di indicizzazione o individuare il tipo di criticità prevalente, classificata tra Issue, Warning e Opportunity.
I segmenti non rappresentano solo un nuovo filtro di lettura: aprono la possibilità di intervenire in modo più strutturato, focalizzando le azioni dove è davvero necessario.
Nel video tutorial qui sotto il nostro Head of SEO Raffaele Visintin mostra come gestire i segmenti con Screaming Frog. Se non vuoi perderti i prossimi video dedicati alla SEO Tech, iscriviti al canale YouTube oppure alla newsletter dedicata per riceverli direttamente nella tua casella di posta.
Quali sono i vantaggi dei segmenti
Uno dei principali vantaggi è la possibilità di condurre un’analisi granulare degli errori: suddividendo il sito in segmenti distinti – come blog, pagine di categoria o prodotto – è possibile individuare con maggiore rapidità dove si concentrano problemi tecnici o contenutistici.
All’interno della sezione dedicata, l’interfaccia presenta le criticità classificate in Issues, Warnings e Opportunities, mostrandone il peso specifico per ciascun segmento. Questo aiuta a definire priorità d’intervento, focalizzando l’attenzione sulle aree più impattanti.
Un ulteriore punto di forza è l’integrazione con fonti dati esterne, come Google Analytics e Google Search Console. Grazie a queste connessioni, è possibile segmentare i dati in base a variabili come traffico, impression e CTR, ottenendo così una visione più ampia e orientata alla performance.
Infine, la segmentazione consente di creare reportistica avanzata. È possibile esportare report separati per ciascun segmento, generare sitemap XML suddivise per area o visualizzare nei grafici del crawl l’architettura del sito con colori differenziati per segmento, facilitando la lettura e la presentazione dei dati anche in ottica di condivisione con altri team.
Configurazione dei segmenti
La configurazione dei segmenti in Screaming Frog si articola in una serie di funzionalità accessibili direttamente dalla tab dedicata.
Attraverso questa interfaccia, è possibile attivare il focus su uno specifico segmento, isolandolo rispetto al resto del sito. Questa funzione risulta particolarmente utile per concentrarsi su un gruppo di URL omogeneo e valutarne lo stato di salute in termini SEO.
Per ogni segmento, Screaming Frog permette di visualizzare e classificare le criticità riscontrate. L’utente può così stabilire le priorità d’intervento, intervenendo prima nelle aree che presentano il maggior numero di problemi o che risultano più strategiche dal punto di vista del traffico e della visibilità.
Dalla stessa sezione, si possono inoltre consultare metriche di indicizzabilità e analizzare la percentuale che ogni segmento rappresenta sul totale del crawl. I problemi vengono raggruppati e resi leggibili attraverso tre indicatori: Issue, Warning e Opportunity, rendendo più semplice la classificazione dei task operativi.
Tutto ciò avviene in tempo reale e con un alto grado di flessibilità, grazie alla possibilità di personalizzare le regole di assegnazione degli URL tramite filtri avanzati.
Consigli pratici per utilizzare i segmenti
Oltre alla segmentazione standard per categorie o tipologie di pagina, Screaming Frog consente di sfruttare i segmenti in modo personalizzato, adattandoli a diverse esigenze operative e strategiche.
Uno degli ambiti in cui i segmenti trovano applicazione è la visualizzazione del crawl, dove i diversi gruppi possono essere evidenziati con colori distinti, rendendo immediata la lettura della struttura del sito.
È inoltre possibile creare sitemap XML dedicate a uno o più segmenti specifici oppure automatizzare la programmazione dello scheduling e l’aggiornamento dei dati su Looker Studio, rendendo più fluido il monitoraggio delle performance nel tempo.
Tra gli esempi pratici:
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Segmenti per autore: ideali per blog o portali editoriali, permettono di individuare i contenuti associati a ciascun autore, così da rilevare eventuali schemi ricorrenti o anomalie stilistiche.
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Segmenti di business: molto utili negli eCommerce, consentono di filtrare i prodotti in base a caratteristiche specifiche, come la fascia di prezzo, la presenza della spedizione gratuita o un determinato colore.
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Segmenti per mercato o settore: aiutano a raggruppare i contenuti in base al target di riferimento (industriale, retail, alimentare, ecc.) o a isolare post istituzionali come lanci, eventi, comunicazioni corporate.
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Segmenti di analisi: basati sul numero di sessioni, permettono di distinguere tra pagine ad alta, media o bassa performance, offrendo una chiave di lettura utile per la pianificazione editoriale o l’ottimizzazione del sito.
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Segmenti tecnici: utilizzabili per individuare link interni, errori, profondità di scansione o problemi legati all’indicizzazione. Perfetti per chi lavora in ambito SEO tecnico e vuole concentrare gli sforzi sulle aree più deboli.
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