La migrazione SEO rappresenta l’insieme delle attività tecniche da effettuare su un sito web in fase di pubblicazione al fine di garantire il mantenimento del trust ottenuto nel corso degli anni e del traffico in ingresso proveniente dai motori di ricerca. Migrare un sito (Replatforming) è probabilmente una delle attività più difficili, più delicate e purtroppo molto spesso sottovalutate da chi lavora nel mondo del web e per effettuarla in maniera corretta ed efficace son richieste ottime competenze tecniche.
Le pagine dei siti web presenti negli indici dei motori di ricerca, come il vino, con il passare del tempo acquisiscono valore, grazie al contenuto presente in esse e ad eventuali link in ingresso che ricevono. Questo valore, attribuito dall’algoritmo del motore di ricerca, permette alla pagina di ottenere una certa visibilità nei risultati di ricerca quando le persone cercano qualcosa in target con il contenuto della pagina.
In sostanza, perché la pagina acquisisca valore e si posizioni deve:
- essere ottimizzata per i motori di ricerca;
- poter essere letta ed analizzata dagli spider.
Cerchiamo di capire perché è importante non sottovalutare questa attività.
Cos’è la migrazione SEO di un sito web?
La migrazione seo di un sito web serve a non perdere i posizionamenti raggiunti fin ora sui motori di ricerca, evitare cali di traffico non a pagamento, migliorare ed aumentare la visibilità dei contenuti del sito per aumentare(nel medio/lungo periodo) il numero dei posizionamenti e il traffico in ingresso ma, cosa più importante: garantire la continuità del servizio ai visitatori.
Quando fare la migrazione di un sito?
Avrai sicuramente capito che la migrazione di un sito è molto importante per il tuo business. Migrare significa “trasferirsi in un luogo diverso da quello di origine” – ndr Wikipedia – come ad esempio fare un replatforming dell’eCommerce, quindi, se pensi di rientrare in una delle attività che ti andrò ad elencare qui sotto, sicuramente dovrai implementare una strategia per migrare l’attività seo del tuo sito web in modo da non perdere il valore acquisito fin ora.
- Cambio nome dominio: per qualsiasi motivazione devi cambiare la denominazione del tuo sito web, ad esempio da sitoweb.it a www.nuovositoweb.it
- Cambio TLD(top level domain): se hai un sito multi lingua e hai la necessità di ottimizzare una o più lingue specifiche, ad esempio da sitoecommerce.it/de/ a www.sitoecommerce.de
- Cambio protocollo HTTP/HTTPS: se hai acquistato un certificato SSL e vuoi cambiare il protocollo dell’indirizzo del sito, ad esempio da http://www.sitoweb.com a https://www.sitoweb.com
- Cambio piattaforma (replatforming): la tua web agency sta rifacendo il sito web e ti ha suggerito di utilizzare WordPress invece di Joomla o qualsiasi altro Sistema per la Gestione dei Contenuti (CMS)
- Aggiornamento layout e grafica del sito attuale
- Decidi di accorpare la versione mobile del tuo sito con quella desktop utilizzando un solo indirizzo, ad esempio da m.sito.com a sito.com
- Decidi di cambiare gli indirizzi di un gruppo di pagine del tuo sito web, ad esempio devi aggiornare il catalogo prodotti del tuo sito ecommerce oppure vuoi ristrutturare l’architettura delle categorie e delle sottocategorie del tuo blog.
Migrazione SEO per e-commerce
La migrazione SEO va fatta anche sui siti e-commerce? SI! Questo tipo di attività va svolto su qualsiasi tipologia di sito web, vetrina, corporate, catalogo, blog, portale e soprattutto e-commerce poiché è importantissimo garantire il corretto funzionamento del sito e del servizio ai tuoi clienti per evitare cali di fatturato. Se un visitatore cerca un prodotto specifico su Google ma la scheda prodotto non è raggiungibile in quel momento, il visitatore esce dal tuo sito e cerca altrove, c’è poco da fare!
Ecco alcuni screenshot che rappresentano il traffico e le keyword di un sito e-commerce di un prospect, nel quale non è stata implementata una strategia di migrazione SEO e quindi il replatforming non è stato gestito correttamente:
Come effettuare la migrazione di un sito SEO friendly?
Adesso che hai ben chiaro il concetto e sai cosa significa migrare l’attività SEO di un sito web, possiamo entrare nel dettaglio e definire una lista di attività(checklist) da splittare in 3 parti, infatti la migrazione è un insieme di attività svolte prima, durante e dopo la pubblicazione online di un sito web.
La procedura corretta per una buona migrazione del sito
Migrazione sito: cosa fare prima/durante/dopo la pubblicazione. Di seguito riepiloghiamo le cose più importanti da prendere in considerazione quando si desidera effettuare un replatforming dell’eCommerce, durante tutte le fasi della pubblicazione online:
- Assicurati che il nuovo sito sia ottimizzato per i motori di ricerca
- Title, description, h1 e descrizione dettagliata di ogni singolo contenuto del nuovo sito deve corrispondere al vecchio
- Utilizza dei software di position tracking per identificare l’attuale keyset e monitorarlo nelle fasi successive
- Se il sito in sviluppo è hostato su sottodominio(es. stage.sito.it), accertati che sul sito in sviluppo sia stato caricato il file robots.txt contenente le regole di esclusione degli spider in modo da non indicizzare sui motori di ricerca il sito in sviluppo.
- Assicurati di avere sotto mano una scansione completa del vecchio sito e del sito in sviluppo;
- Definisci la lista completa delle pagine attualmente indicizzate in Google Search e Google Immagini;
- Utilizza un foglio di calcolo(excel) per mappare tutte le url e creare le relazioni 1 to 1 per ogni url, serviranno poi per creare le regole di redirect;
- Preferisci l’utilizzo di .htaccess per gestire le regole di redirezione.
- Se il numero di url è elevato(sopra le 1000) cerca di gestire i redirect con le espressioni regolari;
- Se nemmeno con le espressioni regolari riesci a contenere il numero di regole di redirezione utilizza un sistema database o un componente aggiuntivo per il tuo CMS(se ne stai utilizzando uno);
- Assicurati di avere la lista completa dei backlink;
- Aggiorna il foglio di calcolo e mappa tutti i backlink, anche in questo caso crea delle relazioni per indirizzare i backlink verso le nuove pagine del sito;
- Verifica il corretto funzionamento della xml del nuovo sito;
- Al momento della pubblicazione, dopo che i file del sito in sviluppo sono stati caricati nello spazio hosting del sito online verifica che il file robots.txt funzioni, rimuovi le regole di esclusione precedentemente impostate.
- Se invece mantieni lo stesso dominio sposta il puntamento DNS verso il nuovo IP. Tramite il pannello di controllo del dominio cambia il puntamento DNS dal vecchio web server al nuovo;
- Durante il primo periodo di tempo dopo la pubblicazione online del nuovo sito web, mantieni nel tuo spazio web i file del vecchio sito, comprese le immagini;
- Dopo la pubblicazione del sito invia la sitemap a Google Search Console;
- va Search Console, tieni monitorate, in particolar modo nel primo periodo dopo il Go Live, le statistiche di scansione del sito(tempo download pagina, kb scaricati, numero pagine sottoposte a scansione);
- sempre via Search Console, tieni monitorato il numero di pagine presenti nell’indice di Google;
- Effettua una nuova scansione dei contenuti del nuovo sito e verfica che tutto funzioni;
- Fai una prova del 9 lanciando una scansione di tutte le pagine indicizzate del vecchio sito e verifica che ognuna indirizzi correttamente verso la pagina corrispondente del nuovo sito;
- Verifica che tutte le pagine del nuovo sito carichino velocemente.
Migrazione del sito: quanto tempo serve per vedere i risultati?
La risposta è: dipende dal numero di contenuti indicizzati sui motori di ricerca e dalla complessità del sito. Un sito di piccole dimensioni richiederà sforzo e tempo inferiore rispetto ad un sito ecommerce, multilingua, con migliaia di prodotti indicizzati su Google.
Ho svolto tutte le attività in modo corretto ma subito un calo di traffico, come mai?
Dopo la pubblicazione c’è sempre una fase di assestamento poiché gli spider devono avere il tempo di elaborare un po’ alla volta tutte le pagine e i contenuti del nuovo sito, in questa fase può succedere che alcune pagine vengano prese in considerazione e messe sulla bilancia con altri concorrenti e può succedere che il punteggio di qualità della pagina subisca delle variazioni. Più il gruppo di pagine è più consistente più bisogna prestare attenzione a questa fase.
Questo è uno dei motivi per cui è importantissimo che i redirect 301 del sito funzionino correttamente in modo da agevolare gli spider in questa fase di lavoro.
Ad ogni modo, se la migrazione SEO del sito è stata fatta bene, il tempo di assestamento sarà minore inoltre, se implementata a monte una corretta strategia di posizionamento, il traffico e i posizionamenti possono aumentare notevolmente rispetto al vecchio sito.
Casi di successo Migrazione SEO
Caso studio replatforming SEO su eCommerce Shopify: Luca Barra
Caso studio migrazione sito Prestashop: De Marchi
Caso studio replatforming SEO Magento 2: MisterTimbri
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