I featured snippets, conosciuti anche come “snippet in primo piano” o “risultati zero” sono brevi frammenti di testo che vengono messi in risalto nella parte superiore dei risultati di ricerca di Google, con un layout specifico.
Lo scopo di questi snippet è quello di fornire una risposta breve e concisa, ma per quanto più possibile esaustiva, all’utente che pone una domanda sul motore di ricerca, evitando che debba per forza cliccare su un risultato per leggere l’intero contenuto della pagina.
Questi snippet possono contenere:
- informazioni citate da un sito web di terze parti
- il titolo della pagina
- l’URL della pagina
- un’immagine correlata (presa dallo stesso articolo o da un’altro)
Ad esempio cercando la query “intento di ricerca”, qualche giorno fa, trovavo nello snippet in primo piano un altro articolo della Fattoretto.Agency:
Facendo clic su uno snippet in primo piano si accede direttamente alla porzione di testo pertinente evidenziato in giallo e a volte si nota un cambiamento nell’URL in quanto vengono aggiunti parametri extra:
Come Capire l’intento di ricerca dell’utente
L’intento di ricerca (detto anche Search intent o User intent) è l’obiettivo principale, più o meno esplicito che ha un utente nel momento in cui effettua una query all’interno di un motore di ricerca. Tutte le ricerche degli utenti, infatti, vengono effettuate in funzione di un obiettivo specifico, ad esempio trovare informazioni, acquistare un prodotto, leggere recensioni, ecc…
Come è cambiata la funzione del “risultato zero di Google” nel tempo?
I featured snippets sono nati nel 2014, anche se hanno iniziato a comparire con maggior frequenza solo negli ultimi cinque anni ed in questo momento sono presenti nel 10% delle SERP su Google.
Negli ultimi tempi, gli snippet in evidenza sono stati al centro di varie modifiche e revisioni da parte del motore di ricerca. Fino al 2020, la SERP era composta da 10 risultati organici + un eventuale snippet in evidenza che li precedeva: da qui deriva il termine “risultato zero di Google”. Chi appariva nel featured snippet, aveva la possibilità di apparire anche tra i blue links sottostanti (duplice risultato).
Ora, il featured snippet, invece, conta come uno dei 10 risultati mostrati (posizione uno). Secondo Danny Sullivan Google ha effettuato questo cambiamento perchè “rende più ordinate le SERP e aiuta gli utenti a localizzare le informazioni rilevanti con più facilità. Un’altra modifica che è stata notata nei mesi passati riguarda la localizzazione del box: in alcuni casi gli snippet si trovano a centro pagina o comunque al di sotto di altri risultati organici, con un effetto visivo di minor impatto sull’utente.
Quante tipologie di Featured Snippets esistono?
Finora sono state individuate almeno quattro tipologie di Featured Snippets:
Paragrafo (Text Snippets): risultati in evidenza sotto forma di descrizione testuale, che si prefiggono lo scopo di fornire una risposta completa ad una domanda posta dall’utente.
Per ottenere questo snippet è bene inserire descrizione di 40-60 parole, in risposta ad una query del tipo “Cos’è..”, “Chi è…”, “Quando…”, “Perché…”.
Un esempio:
Tabella (Table Snippet): risultati in evidenza dove vengono fornite solo le informazioni più importanti, sotto forma di tabella. Per ottenere questo snippet in primo piano basterà inserire all’interno dell’articolo una tabella contenente dati ordinati. Per aumentare le possibilità che le persone facciano clic sul risulato è bene avere una tabella formata da più di quattro elementi.
Un esempio:
Elenco Ordinato e Non Ordinato (List o Bulleted Snippets): risultati in evidenza che vengono visualizzati quando il search intent riguarda gli step da fare per portare a termine un determinato compito, ad esempio la realizzazione di una ricetta o un tutorial per un’attività fai da te. Per ottenere questo snippet è bene inserire all’inizio del post un breve riepilogo delle azioni da compiere sotto forma di lista numerata o puntata.
Un esempio di elenco ordinato:
Un esempio di elenco non ordinato:
Video (Video Snippets): featured snippet creati tramite “risorse esterne” come YouTube. Comprende un’anteprima del video con il suggerimento del minutaggio in cui si trova la risposta, il titolo e le parole correlate, oppure una breve descrizione.
Ad esempio:
Quali sono i vantaggi dei Featured Snippets?
I principali vantaggi che comporta lo snippet in primo piano sono che:
- Aumenta la fiducia dell’utente verso il brand. Essere inseriti nei featured snippet significa avere contenuti di qualità e quindi possedere la fiducia del motore di ricerca. Questa fiducia viene trasmessa agli utenti.
- Ruba traffico organico ai risultati sottostanti. Secondo uno studio di Ahrefs senza featured snippet i click al primo risultato sarebbero il 26%, mentre con il box la situazione si divide tra un 8,6% per il risultato in evidenza e 19,6% per il risultato successivo.
- Consente di apparire nei risultati di ricerca vocali. Quando un utente rivolge una domanda al proprio assistente virtuale Alexa, Siri, Google Assistant, and Microsoft Cortana, in risposta non otterrà un elenco dei primi dieci risultati di ricerca organici, bensì una sola risposta, che nel 40% dei casi deriva proprio da un Featured Snippet.
E quali sono invece gli svantaggi?
Gli svantaggi che derivano dai risultati in evidenza sono:
- La “posizione zero” non è fissa. La natura dei featured snippets è variabile: può essere che un giorno il risultato venga premiato con la posizione zero, ed il giorno successivo ritorni ad essere un semplice risultato organico.
- Aumenta la percentuale di visite senza click. Da quando Google ha iniziato a deduplicare i risultati, alcuni SEO hanno iniziato a dubitare dell’effettivo beneficio di comparire in uno snippet in primo piano. In realtà gli studi dimostrano che dopo l’aggiornamento dei featured snippet non ci sono stati evidenti cali di traffico. Tutto dipende dalla tipologia di query posta e dal contenuto dello snippet.
- Incrementa il valore della bounce rate. Cliccando sul risultato in evidenza, l’utente viene direzionato in corrispondenza della porzione di testo mostrata nello snippet. Ciò significa che l’utente, dopo aver soddisfatto la propria curiosità, potrebbe decidere di abbandonare la pagina.
Conviene davvero posizionarsi nel risultato in evidenza?
La community SEO è piuttosto divisa sulla valutazione di queste funzionalità: alcuni la ritengono dannosa per il CTR, mentre altri la considerano un elemento prezioso per far crescere la visibilità e l’autorevolezza del sito.
Secondo la mia opinione la risposta è… DIPENDE! La decisione se scegliere o meno come target gli snippet in primo piano dovrebbe essere presa caso per caso, a seconda di ciò che dicono i dati in merito a ranking delle parole chiave, il CTR, i clic, le impression e i dati di conversione. Ad esempio, un risultato che normalmente si classifica oltre alla quinta posizione, grazie ai featured snippet potrebbe ottenere una notevole visibilità.
Inoltre, bisogna valutare l’obiettivo del contenuto: gli utenti che sono alla ricerca di una risposta immediata (es. “ingredienti Savoiardi Vincenzovo”) probabilmente non cercano un articolo da leggere, perciò è normale notare un aumento di impression senza click.
Se invece il contenuto tratta di argomenti che richiedono un approfondimento oppure listati (es. “Matilde Vicenzi prodotti”) la possibilità che legga la pagina messa in evidenza aumenta notevolmente.
Come ottenere uno snippet in primo piano
In realtà non esiste una formula magica per ottenere un featured snippet.
Il risultato in evidenza viene estratto in maniera automatizzata da Google, tramite il suo algoritmo, selezionando le informazioni che meglio rispondono alla query dell’utente.
Tuttavia sappiamo che Google approfondisce il modo in cui il contenuto è strutturato e l’analisi semantica per capire cosa dovrebbe apparire come featured snippet, e si possono notare alcune regole di base che l’algoritmo segue quando sceglie da quale pagina prendere in considerazione. Perciò…
1. Studia i competitor e le parole chiave che si trovano in tale posizione.
Sfrutta strumenti a pagamento come Ahrefs, SEMrush per vedere quali parole chiave sono già classificate per snippet in primo piano e quali no. Successivamente, analizza il comportamento di Google rispetto ai risultati che già si trovano in quella posizione. Mettiti nei panni del tuo target e cerca di capire quali domande fanno le persone nel settore di riferimento. Ad esempio, se hai un blog di ricette, prova a pensare a domande comuni che i tuoi clienti potrebbero fare, ad esempio: “Come fare il tiramisù” o “Quali sono le varianti di Tiramisù“.
Quindi, fai una rapida ricerca di quella domanda e scopri chi è attualmente proprietario dello snippet in primo piano. Dai un’occhiata anche ai Suggest e alla sezione “People also ask”, ed otterrai suggerimenti di argomenti correlati da trattare. Inoltre, sfrutta Answer The Public per trovare nuove idee per sviluppare l’argomento. Gli studi, infatti, confermano che la maggior parte degli snippet in primo piano sono attivati da parole chiave long-tail. In particolare sembra esserci una preferenza per le pagine che strutturano i loro dati con queste query: “Come fare per…”, “Miglior x vs. y”, etc.
2. Crea contenuti di qualità, che esauriscano tutte le possibili domande correlate dell’utente.
Innanzitutto, assicurati di offrire contenuti di qualità all’utente: articoli freschi ed aggiornati consentono di generare più traffico e conversioni. Questa scelta può risultare producente verso i propri lettori, ma anche per Google, che apprezza notevolmente notizie fresche ed aggiornate (freshness update).
Per apparire in posizione zero, l’articolo dovrà essere completo, fluente ed esauriente! Esistono indicazioni in termini di lunghezza? Secondo AJ Gergich “la lunghezza media di un frammento di paragrafo sta tra le 45 e le 97 parole”, ma ciò non significa che l’articolo dovrà essere riassunto in un breve paragrafo, anzi, è meglio prediligere contenuti ampi, che rispondono a diverse domande correlate! Quando decidiamo di affrontare un argomento dobbiamo sviscerarlo in tutte le sue possibili soluzioni e dobbiamo porci tutte le domande che un utente medio potrebbe porsi quando cerca informazioni su Google. Non ha senso creare pagine separate che rispondano ciascuna ad una domanda specifica.
Come strutturare il contenuto? Il mio consiglio è quello di seguire lo schema della “piramide rovesciata” del giornalismo: inizia dando una risposta breve e concisa alla domanda principale contenuta nel titolo, poi procedi argomentando la tua tesi e concludi con dettagli, approfondimenti e link utili. Questa tattica sembra comportare una maggiore fidelizzazione degli utenti perché rende qualsiasi articolo più semplice da leggere.
3. Semplifica la lettura da parte di Google con una formattazione corretta
Formatta la tua pagina utilizzando tag HTML di base in modo che Google possa scansionarla meglio. Ciò significa tag h1 e h2 per le domande o gli elenchi puntati, tag “p” per il testo e “ol” o “ul” e “li” per gli elementi dell’elenco. In generale sfrutta liste puntate, anchor text intelligenti ed elimina tutto ciò che è superficiale nella formattazione: virgolette, puntini di sospensione, punti esclamativi, corsivi, grassetti di troppo, che molto spesso vengono utilizzati a sproposito.
Infine controlla che il contenuto abbia lo stesso allineamento ed un font omogeneo in ogni sezione.
4. Ottimizza il contenuto per la SEO
Ricordati di sfruttare il set di parole chiave con un buon volume di traffico, ed un intento di ricerca corretto, per l’ottimizzazione del testo, degli headings, del title tag e dell’ALT dell’immagine principale.
Anche le immagini dovranno essere pertinenti, accattivanti ed aggiornate. La maggior parte degli snippet in primo piano, infatti, contiene almeno un’immagine in evidenza (e non sempre è tratta dalla stessa pagina!).
Infine, è importante non dimenticare di ottimizzare il sito dal punto di vista tecnico:
- migrazione da protocollo HTTP ad HTTPS;
- ottimizzazione della velocità della pagina;
- ottimizzazione della versione mobile;
- ottimizzazione dei core web vitals;
- implementazione dei dati strutturati in formato JSON-LD.
Se non l’hai già fatto ti consiglio di leggere il nostro Ebook Guida per l’ottimizzazione dei Core Web Vitals.
Utilizzo di Nosnippet, Data-nosnippet e Max-snippet
Per impedire che i contenuti vengano visualizzati negli snippet in primo piano, Google offre tre opzioni:
- Tag nosnippet: impedisce che tutti i contenuti della pagina vengano visualizzati sia negli snippet in primo piano che negli snippet normali (meta descrizioni).
- Tag data-nosnippet: impedisce che una porzione di testo specifica venga visualizzata sia negli snippet in primo piano che negli snippet normali.
- Tag max-snippet: specifica il numero massimo di caratteri che possono essere visualizzati in uno snippet e quindi impostando un valore basso si potrebbe impedire la visualizzazione di contenuti superiori negli snippet in primo piano.
Ma, attenzione! In questo modo andrete a bloccare anche l’idoneità alle risposte vocali:
Anche Yahoo & Bing hanno i Featured Snippets!
Google non è l’unico motore di ricerca ad utilizzare gli snippet in evidenza, anche Bing lo fa, ma li chiama Q&A:
Oltre ai semplici risultati di tipo “domande-risposte”, che possono essere paragrafi, elenchi, tabelle, Bing introduce altre tipologie di risposte intelligenti:
- Q&A multiple
- risposte cumulative provenienti da più risorse
- carosello di risposte in formato tabellare
- risultati in formato accordion
Lo stesso vale per Yahoo, anche se gli snippet sono ancora grezzi:
Vuoi sfruttare questa funzionalità di Google, ma non sai da dove iniziare? Non esitare a contattarci!