Ecorecupero.it, analisi di un progetto vincente
Ciao a tutti! Presumo che dopo il titolo la domanda possa sorgere spontanea: Ma Fattoretto si è buttato nelle tematiche sociali?!? Fattoretto per l’ambiente?!?
Ci penso a tranquillizzarvi io, e vi dico no, è sempre il buon vecchio Massimo.
Infatti centra la SEO, in particolare nella sua veste più ‘trendy’, e cioè quella declinata in versione link building.
Trendy perché, anche se è un neologismo associato alle mode e tendenze estemporanee, se esse stesse sono di qualità, tendono a protrarsi all’infinito, sedimentando sempre qualcosa nell’immaginario collettivo. Ed è proprio su questo concetto di “trendy ma di qualità” che vorrei soffermarmi.
In questo articolo dimostriamo come la link building, vista dai più come tendenza passeggera e marginale, se fatta con i santi crismi, possa portare valore e soddisfazione al cliente finale, non solo nel breve periodo con i posizionamenti nella SERP ma anche nel lungo periodo, cercando di aumentare la brand awareness tramite contenuti ben strutturati creati ad-hoc per trasmettere i messaggi aziendali.
Questo è quello che per noi significa fare link building di qualità.
L’ascesa di un toner esaurito: L’inizio del progetto
Bando alle ciance, quindi com’è nata questa collaborazione?
Dobbiamo essere sinceri, di smaltimento toner, recupero consumabili da stampa, recupero rifiuti, ecc…prima di essere contattati da Luigi per conto della sua azienda, EcoRecupero (https://www.ecorecupero.it/), aldilà della mera curiosità per le cause ambientali, non sapevamo bene neanche nel dettaglio come sui svolgessero queste operazioni.
Dopo un primo momento, fatto di ricerca di informazioni varie sul mondo del riciclo industriale e, accantonando i voli pindarici stile Greenpeace, ci siamo ricordati di essere consulenti di digital marketing, apprezzando l’enorme mondo di aziende (e quindi di concorrenza) che lo popola, dandoci lo slancio per accettare la ‘missione’ e aiutare il nostro amico Luigi nell’intento di convertire il più persone possibili nella missione di riciclaggio di questi rifiuti speciali.
Step 1: L’ottimizzazione SEO on-page
Il primo punto del progetto, su cui farò solo un cenno perché non si tratta dell’attività principale di questo caso studio, è l’ottimizzazione SEO. Proprio perché, non si può costruire una casa solida su fondamenta traballanti, questa deve essere sempre la pietra angolare su cui partire per fare delle azioni di link building di livello.
Come si conviene, prima abbiamo studiato le keyword e quindi abbiamo proceduto a sistemare tutti gli aspetti semantici delle pagine, ottimizzando i contenuti sia dal lato copy che tecnico.
In questo caso il cliente aveva una richiesta specifica, poter avere visibilità con la keyword ‘Smaltimento Toner’, quindi abbiamo orientato le nostre attività anche a seconda di questa richiesta, cercando di unire le esigenze prettamente SEO a quelle del cliente.
Vediamo come, già sistemando il sito lato on-page, questo aveva già dato segni di vitalità, buon viatico per le attività LP che verranno studiate successivamente.
Step 2: Studio delle anchor test e delle relative pagine su cui rivolgere le attività LP
Già più interessante la parte di studio delle anchor text da utilizzare per i nostri futuri link. Voglio subito sputare la prima sentenza a riguardo: per questo tipo di operazione, con una scrupolosa keyword research alle spalle, si è già a metà dell’opera.
Se si ha già ben chiaro che tipo di gruppi di keyword su cui agire, in accordo con il cliente, le anchor text da usare sono già bel che pronte.
Ma quello che dobbiamo fare ora, è sapere su quali agire, in funzione dei posizionamenti che hanno attualmente nei risultati di ricerca di Google. Per questo ci viene in soccorso il buon caro SEMRush, con il quale possiamo ricavarci le keyword in cui il sito ha posizionamenti in seconda e terza pagina, cioè le keyword che potenzialmente potrebbero salire in prima pagina con l’attività di link building.
Da qui si possono estrapolare dei binomi gruppi di anchor/pagina da poter sviluppare, sempre tenendo conto anche delle esigenze del cliente (nel nostro caso per esempio ‘smaltimento toner’). Si parla di gruppi di keyword in quanto sarebbe meglio non linkare la stessa pagina con lo stesso anchor in molti articoli, in quanto la sovra-ottimizzazione potrebbe far insospettire Google e vanificare tutto il lavoro svolto.
Inoltre, è buona norma, nel normale turnover delle ancore appena descritto, inserirne alcune anche contenente il brand, prima di tutto perché Google possa capire l’associazione esistente tra l’azienda e le particolari tematiche trattate, ma anche per aumentarne la variazione proprio per evitare il problema di sovra-ottimizzazione di cui parlavamo prima.
Step 3: Scelta dei portali e strutturazione piano editoriale mensile
A questo punto non ci resta che pianificare l’uscita dei guest post, scegliendo accuratamente i portali dove inserirli. Prima di tutto però, bisogna scriverli questi guest post, ricordandoci che non verranno prodotti solo per contenere un backlink verso il nostro sito, ma in modo che possano portare un valore aggiunto al cliente, tramite dei contenuti di qualità, con informazioni utili per la persona che si ritroverà a leggerlo.
Un ulteriore consiglio che posso darvi nell’ambito della scrittura dei post, è quello di non trascurare le menzioni, cioè la citazione del brand o dell’URL (dell’homepage o di qualche pagina importante) senza che a essi sia aggiunto necessariamente un link. Questa accortezza, sebbene non porti non porti nulla dal punto di vista della link building tradizionale, è anch’essa importante per contribuire a far crescere visibilità sul web di tale brand, fattore di cui Google tiene ben conto nelle sue valutazioni, anche in assenza di link, come dicevamo prima.
Una volta redatti gli articoli, si parte con la scelta dei portali che dovranno ospitarli. Se non si ha a disposizione un database strutturato dove attingere (come il nostro caso) si deve procedere a contattarli.
Ma chi devo contattare? Come faccio a capire se un sito, oltre alla tematica, può avere già un alto trust agli occhi del motore? Qui ci vengono in soccorso i tool, l’immancabile SEMRush e Ahrefs, quest’ultimo verticale sulla link building.
SEMRush ci è utile in questo caso per andare alla ricerca di quei portali che, secondo la nostra tematica, possono esserci più affini, di modo che si possa avere una correlazione anche tematica tra i due siti, fattore questo molto apprezzato.
Lo strumento ci da la possibilità di usare una nuova feature chiamata ‘Topic Research’, in cui ci fornisce tutte le tematiche correlate che si potrebbero sviluppare in relazione ad una determinata keyword fornitagli. Questo può tornarci utile perchè, assieme alle tematiche, ci elenca i siti dove sono esse contenute, dandoci dei possibili contatti interessanti e tematici da contattare per una richiesta di pubblicazione di guest post.
Una volta trovati questi siti partner, Ahrefs ci indica quando ‘buoni’ sono a livello di trust agli occhi di Google. Lo strumento li analizza e, ci restituisce un punteggio indicativo del livello di trust del sito, chiamato Domain Rating (DR), il quale viene usato come riferimento per questo tipo di analisi specifiche.
In questo caso, la logica direbbe di tenere solamente i siti con i valori migliori, ma vi consiglio, sempre per la politica della diversificazione per mischiare un po’ le carte al buon Google, di assortire abbastanza la scelta, tenendo sia portali importanti che meno a livello di DR, giostrando poi a seconda delle esigenze la pubblicazione dei link in uno rispetto che in un altro.
Inutile dire come, quasi nel 2019, le directory di link siano completamente superate e inadatte per questo tipo di scopo, cozzando in maniera evidente con il concetto di qualità espresso in precedenza.
Step 3.1 Come elaborare un piano di link building
Ora abbiamo tutto: Pagine ottimizzate, anchor text da utilizzare, guest post pronti e portali dove pubblicarli. Quindi cosa manca? La ciliegina sulla torta, la strategia di pubblicazione o piano editoriale per la link building, che dir si voglia.
La chiamo ciliegina perché è quel ‘dettaglio’ che magari può essere scontato ma che se viene messo o non messo oppure messo male potrebbe guastare l’immagine dell’intera torta. Ovviamente, ogni caso particolare avrà le sue prerogative e le sue specifiche, quindi piuttosto di definire un caso puntuale, mi sento di dare dei consigli generali che possano dare quel boost alle vostre campagne LP.
Possiamo tranquillamente iniziare dicendo che il principio fondamentale da mettere come riferimento in questa attività è sicuramente quello di ‘naturalezza’. Evitare che Google si insospettisca e scopra che le nostre attività di link building sono artificiali, frutto di una piano piuttosto che della spontaneità, è la prima cosa a cui pensare quando si affronta il tema della strategia.
Quindi alla luce di questo appena detto, tra le altre cose importanti da citare c’è sicuramente il numero di backlink da pubblicare mensilmente. Vi consigliamo di non avere uno numero o uno schema standard, ma di variare sempre numero dei link e valore dei portali (come dicevamo precedentemente), così da far sembrare che l’aumento dei link sia il più graduale e naturale possibile, sempre per non destare sospetti al grande capo di tutta la baracca, e cioè Google.
Secondo aspetto da non sottovalutare è l’incidenza e la frequenza delle varie tematiche (e quindi keyword) da affrontare. Quelle da spingere più marcatamente devono necessariamente essere quelle richieste dal cliente (se ragionevoli) e quelle importanti (a livello di volume di ricerca) che sono più in difficoltà a livello di posizionamento. Ovviamente non si deve esclusivamente lavorare su queste dimenticandoci delle altre, ritarando mese per mese, a seconda dei posizionamenti i vari pesi assegnategli.
Importante aspetto è anche quello di variare le keyword inserite nell’anchor text (secche/correlate e brand/not brand) verso la pagina di riferimento, sempre con lo scopo di far apparire il più naturale possibile le citazioni.
Risultati della strategia studiata per ecorecupero.it
Socrate disse: ‘Tanto tuonò che piovve’, concetto che esprime bene il fatto che, dopo il ‘pippone’, finalmente si arriva al succo del discorso, e cioè i risultati ottenuti da ecorecupero.it grazie a questa strategia.
Per quanto riguarda i posizionamenti, prendendo il caso della nostra keyword di riferimento ‘smaltimento toner’, siamo partiti a marzo 2018 ad inizio consulenza che era posizionata oltre la 50esima posizione (come possiamo vedere dall’immagine) mentre a oggi è stabile in 3 posizione.
Giustamente qualcuno obietterà, ok SeoZoom, ma con i dati reali prodotti da Analytics come siamo messi?
Bene direi a giudicare dalla crescita del traffico organico veicolato verso il sito in costante crescita da aprile 2018, nell’impietoso confronto con l’anno precedente.
Per fare ancora di più i ‘San Tommaso’ di turno, ci sarebbe da evidenziare anche l’evoluzione tra prima e dopo delle pagine di approdo dai motori di ricerca, dove vediamo come le pagine coinvolte da queste attività siano cresciute in maniera esponenziale tra i primi 3 mesi del 2018 e gli ultimi 3.
Nell’articolo abbiamo insistito tanto sul lasciare al cliente un qualcosa in più oltre ai posizionamenti, tramite dei contenuti di qualità che possano anche comunicare l’azienda rispetto al mero link, infondendo riconoscibilità del marchio presso le persone. Tutto bello, ma poi come si fa a misurare questo nel concreto?
Un indicatore importante può essere la crescita delle visite dai domini ‘referral’, e quindi riconducibili anche a quelle provenienti dai link presenti nei guest post. Questo perché se il testo è interessante per la persona che lo legge, banalmente sarà molto più stimolata al click ai link (aumento della CTR) verso il nostro sito.
Nel caso specifico di ecorecupero.it, vediamo come nell’ultimo anno queste particolari visite siano schizzate verso l’alto, con l’aiuto fondamentale delle attività di link building appena descritte.
Conclusioni
Per concludere, volevo riassumere brevemente i vari principi e step che abbiamo seguito nello sviluppo del progetto ecorecupero.it:
Principi
- Senza una buona ottimizzazione SEO On-site, le attività di link building servono a poco;
- Fare una link building di qualità, non solo link ma anche contenuti di qualità per migliorare la brand awareness del cliente;
- Cercare di pianificare una strategia di link che sia il più ‘naturale’ possibile per non far insospettire Google;
- Uso dei tool combinato, non prendendo per oro colato tutto quello che loro offrono o propongono (consiglio universale).
Fasi del progetto
- Scelta anchor text in abbinata con le pagine;
- Scrittura dei contenuti;
- Scelta dei portali dove pubblicare i guest post;
- Elaborazione della strategia.
Ecco come abbiamo dato il nostro contributo per salvare il mondo con la link building. D’altronde come diceva Spiderman, ‘Da grandi poteri, derivano grandi responsabilità’. Infatti questo è il motivo per affidarti a dei professionisti del settore, se ti abbiamo convinto, qui trovi i nostri contatti per fare due chiacchiere sulla link building!
Buon Natale e buon 2019 a tutti!