L’importanza della navigazione a faccette da un punto di vista SEO

In questo breve articolo vi spiegheremo che cos’è la navigazione a faccette e perché è importante da un punto di vista SEO, quali insidie nasconde e cosa tenere conto per realizzarla e gestirla in maniera efficace al fine di evitare la comparsa di fastidiosissimi problemi di indicizzazione e posizionamento organico sui motori di ricerca.

Che cos’è la navigazione a faccette?

In inglese si scrive Faceted navigation, è una tecnologia presente all’interno delle pagine di listing degli e-commerce che permette al navigatore di “filtrare” (nel vero senso del termine) un elenco indefinito di schede prodotto a seconda dei parametri applicati dall’utente stesso.

Ad esempio, se stiamo visitando la categoria T-shirt a manica corta e sono interessato a visualizzare soltanto le T-shirt verdi, agirò sul filtro di navigazione in maniera tale da visualizzare soltanto le magliette di colore verde.

La classificazione delle faccette e i relativi valori vengono definite in base a come gli utenti sono abitati a cercare un determinato prodotto, ad esempio, per cercare un televisore potremo definire le seguenti faccette:

  • Risoluzione schermo
  • Larghezza
  • Altezza
  • Pollici
  • Tecnologia led
  • Sistema operativo
  • Colore
  • Marca

Perché è importante

Da un punto di vista legato l’usabilità, la navigazione a faccette permette di cercare con più facilità il prodotto desiderato, mentre da un punto di vista SEO, se progettata a dovere, può espandere moltissimo l’architettura informativa del sito e creare un’infinità di nuove vie di navigazione per accedere ai prodotti ma non solo, ogni via di navigazione potrebbe rappresentare una potenziale pagina da indicizzare e posizionare per espandere la visibilità del proprio negozio online nel canale organico.

Le problematiche più comuni

Solitamente, il funzionamento della navigazione a faccette si basa sull’aggiunta di una serie di parametri all’interno degli URL di navigazione nel momento in cui un visitatore seleziona uno o più filtri, la pagina poi viene ricaricata completamente o parzialmente (se vengono utilizzate tecnologie asincrone come ad esempio Ajax) mostrando al visitatore il listing dei prodotti con il filtro applicato.

Per spiegarvi meglio il funzionamento, riprendiamo l’esempio precedente, quando l’utente visita la categoria T-shirt a manica corta atterra all’interno della pagina di categoria raggiungibile da questo url:

https://www.ilmioecommerce.com/magliette-manica-corta

Dopodiché, per visualizzare le magliette verdi premerà su un pulsante (ad esempio una check-box) di colore verde; a quel punto l’indirizzo cambierà

https://www.ilmioecommerce.com/magliette-manica-corta?colore=verde

e il visitatore si ritroverà all’interno della stessa pagina ma visualizzerà solamente le t-shirt di colore verde.

Fin qui non ci sono problemi, tuttavia la tecnologia implementata nel nostro e-commerce post pone “n” parametri all’interno dell’URL di navigazione per ogni attributo selezionato nella navigazione a faccette.

Ora che il nostro utente ha trovato le t-shirt verdi vorrebbe affinare la sua ricerca mostrando solamente quelle con il collo “a v“ e  con una stampa frontale.

Premendo sui filtri scollatura e stampa, il sistema lo indirizzerà alla seguente pagina:

https://www.ilmioecommerce.com/magliette-manica-corta?colore=verde&scollatura=…

L’utente non trova quello che cerca e dunque cosa fa? Prova a cambiare colore, ecco che preme sul pulsante di colore rosso ed immediatamente il sistema lo indirizza al seguente URL:

https://www.ilmioecommerce.com/magliette-manica-corta?colore=verde-rosso&scoll…

Poi cambia per l’ennesima volta idea e cerca quelle con il girocollo:

https://www.ilmioecommerce.com/magliette-manica-corta?colore=verde-rosso&scoll…

L’utente finalmente trova la maglietta dei suoi sogni e decide di acquistarla, lo spider invece si trova costretto a scansionare l’ennesimo URL e poi scappa dal sito.

Come avrete sicuramente intuito, per mostrare i prodotti filtrati all’utente, il sistema genera per ogni filtro selezionato un URL differente e questo fa sì che alla lunga lo spider incappi in molteplici combinazioni di URL differenti.

In una categoria possiamo ottenere fino a n alla n combinazioni differenti, se poi consideriamo tutte le categorie presenti nel sito dobbiamo moltiplicare il numero di URL per il numero di categorie attive, ovvero un bagno di sangue!

C’è da dire inoltre che, listato prodotti a parte, l’ottimizzazione on-site della pagina resta sempre la stessa, page title e h1 non cambiano, il contenuto testuale resta sempre lo stesso e non è presente alcun link Canonical nel codice html, dunque una marea di pagine duplicate.

In sintesi, le problematiche più comuni possiamo riepilogarle di seguito:

  • Effetto matriosca durante la generazione degli URL con conseguente probabilità di generare infinite combinazioni di URL
  • Duplicazione di contenuto

Le quali possono portare alle seguenti conseguenze:

  • Eccessivo spreco di “crawl budget”: il crawler dedica il suo tempo a scansionare pagine inutili al fine del posizionamento organico, tralasciando le pagine più importanti dell’alberatura del sito.
  • Problemi di indicizzazione: il motore di ricerca indicizzerà un’enorme quantità di pagine di basso valore
  • Problemi di posizionamento e cannibalizzazione: il motore di ricerca potrebbe posizionare delle pagine non corrette e, per via dei problemi di duplicazione di contenuto potrebbe cambiare in modo repentino gli URL posizionati per un determinato gruppo di keyword.

Come ottimizzare la navigazione a faccette?

Ecco alcuni spunti per rendere la navigazione a faccette del vostro negozio online a prova di motore di ricerca:

  • Fate in modo di ottenere il pieno controllo dei parametri che permettono l’indicizzazione ed il posizionamento degli URL generati dal sistema;
  • Verificate che ogni pagina generata sia univoca da un punto di vista contenutistico e per quanto ne riguarda l’ottimizzazione SEO di base;
  • Testate bene il comportamento degli url, non devono generare combinazioni infinite altrimenti rischiate di mandare in loop il web crawler;
  • Prima di far qualsiasi cosa definite a monte cosa volete indicizzare e cosa invece non vi serve
  • Ricordatevi che gli spider possono leggere anche javascript, tuttavia non è detto che la tecnologia javascript della navigazione a faccette sia stata progettata anche per i motori di ricerca, quindi necessario testare il tutto prima di richiedere modifiche
  • Attenzione alle combinazioni con pià attributi, sono un potenziale killer di web crawler.
In questo articolo...