Il canale organico converte, ma non è per tutti

Qualsiasi valutazione sul valore del canale e dell’attività SEO non può prescindere da una considerazione di fondo, ovvero: il traffico organico non è mai gratuito!

La strategia per un lavoro di successo

Esso infatti prevede sempre del duro lavoro da affrontare, condotto con risorse interne all’azienda o da agenzie esterne, e più questi SEO hanno competenze, esperienza diretta e conoscenza del settore, più il risultato alla lunga sarà valido!

La competizione per la conquista della visibilità su Google è costante e prevede un lavoro che andrebbe concepito per essere protratto nel medio-lungo termine per portare risultati apprezzabili. Non abbiamo più a che fare con un mondo dell’online in cui l’avvio di un progetto può basarsi esclusivamente su un’intuizione brillante, no nel 2021 abbiamo competitor di tutto rispetto per quasi tutte le verticalità.

Per avere visibilità in Google e quindi sul motore di ricerca più importante è indispensabile approfondire le peculiarità del mercato e tracciare delle strategie costantemente aggiornate alla luce delle performance dello store e considerando anche i recenti cambiamenti dell’algoritmo, su tutti Google Page eXperience update (luglio 2021) e Google Mum.

Anche quando si registrano consistenti miglioramenti, non c’è tempo per fermarsi.

La continuità del lavoro, in questi casi, è uno di quei fattori in grado di fare la differenza. Del resto conquistare nuovi visitatori è un obiettivo che dovrebbe andare a braccetto con la conservazione di quelli che lo sono già.

Perché la SEO per e-commerce porti visibilità, fiducia e risultati dovrà integrare nelle sue strategie keyword brand e generiche, sfruttando sapientemente i diversi intenti di ricerca nella costruzione dei contenuti.

L’impegno sul continuo monitoraggio dei risultati permette inoltre di appurare la distanza che ancora ci separa dal raggiungimento degli obiettivi stabiliti.

Nella gestione dei task andrebbe adottato un preciso ordine di priorità, seguendo il modello della Piramide di Maslow, che va dallo stato di salute di dominio e hosting arrivando ai rich snippet. Ogni attività andrà condotta con una certa frequenza: quotidiana, settimanale o mensile.

Quanto a monitoraggio, c’è poi un’altra variabile che entra prepotentemente in un corretto progetto di SEO per e-commerce: il controllo della concorrenza. La distinzione tra competitor reali e percepiti è solo il primo passo, serve poi suddividerli in diretti e indiretti. Verrà quindi condotta un’analisi delle loro strategie, senza trascurare il cosiddetto “gap di parole chiave”.

Adesso credo sia evidente quanto il percorso che porta all’acquisizione della visibilità passi attraverso un processo di ottimizzazione che trova in metodo e strategia le sue fondamenta. Tagliare obiettivi importanti richiede un lavoro costante, perché un contesto articolato e ad alto tasso di competitività non lascia spazio a soluzioni improvvisate o discontinuità.

Quando ha senso investire in SEO per e-commerce e quando è meglio rimandare?

Se il valore della SEO è fuori discussione, è altrettanto vero che ogni progetto ecommerce ha caratteristiche distintive, da valutare con attenzione in rapporto agli obiettivi che l’e-commerce intende raggiungere e i tempi previsti per il loro conseguimento.

L’ottimizzazione dello store digitale richiede l’adozione di una logica di medio-lungo termine. Serve una puntuale analisi del mercato e dei competitor che vi operano, oltre ovviamente alla piattaforma digitale considerata.

Ci sono scenari in cui le meccaniche della SEO non sono le più performanti. Pensiamo a un e-shop che intenda promuovere l’imminente lancio di un prodotto o voglia dare visibilità a un evento che non ha avuto modo di pianificare per tempo.

Le rapide trasformazioni che attraversano i mercati dell’e-commerce impongono la disponibilità di strumenti diversi a seconda di modalità, tempi e finalità operative. Parallelamente possiamo impiegare risorse che portano a una crescita su orizzonti temporali differenti. In segmenti di mercato altamente competitivi, ad esempio, diventa complesso portare nell’immediato risultati importanti con siti che non hanno particolare autorevolezza.

Serve grande attenzione anche quando abbiamo a che fare con progetti SEO relativi a prodotti nuovi o comunque per i quali i volumi di ricerca sono limitati. Meglio rimandare poi quando non si hanno le idee chiare sull’iniziativa e-commerce.

In assenza di una visione piuttosto precisa di quello che si vuole fare, come farlo e delle relative performance attese, una strategia SEO è pressoché non percorribile o darà luogo a un’ottimizzazione parziale. In ogni caso, non andrebbe mai dimenticato che scelte SEO sbagliate determinano più danni che vantaggi. Un approccio raffazzonato, magari fai-da-te, può persino concorrere al fallimento della propria iniziativa.

Ecco un esempio di perdita di posizionamenti dovuto ad una migrazione (Magento 2) effettuata con i piedi (A)

Nel punto B invece il risultato SEO dopo 6 mesi di lavoro da parte del nostro team (caso studio entro fine mese nel nostro sito).

L’importanza della Digital PR all’interno delle strategie SEO

Backlink esterni di qualità che puntano verso il proprio e-commerce sono una delle componenti chiave per vincere la battaglia per la visibilità sulla SERP. L’esperienza maturata con i progetti curati in Fattoretto Agency ha dimostrato la presenza di una autentica liaison tra backlink in entrata e fatturato.

La valorizzazione di brand awareness e autorevolezza dell’e-ecommerce

L’attività di Digital PR, in particolare, fornisce un vantaggio competitivo in termini di brand awareness, a condizione che venga condotta a fronte di un’attenta progettazione. Il focus sulla visibilità del marchio interessa diversi fattori, tra cui il taglio dato ai contenuti in cui si articola la Digital PR, che andrà a privilegiare le prerogative dell’e-shop, con specifico riferimento a quanto incide in misura rilevante sull’esperienza d’acquisto: dalle garanzie alle operazioni di pagamento.

Il valore dei backlink è dovuto anche alla loro duplice funzionalità.
Da una parte infatti rappresentano una risorsa per convogliare traffico qualificato nei confronti dello store digitale, dall’altra permettono di potenziarne la credibilità.

È necessario potersi avvalere della collaborazione di un network di portali caratterizzati da un eccellente profilo in termini di autorevolezza, in grado quindi di portare valore. L’algoritmo di Big G ha del resto conferito sempre maggiore importanza alla qualità dei link, che costituisce un elemento fondamentale per il successo di un e-shop.

Nell’analisi degli aspetti che hanno un impatto sui risultati c’è il raffronto tra portali tematici e testate giornalistiche.


La pubblicazione di comunicati su realtà editoriali affermate o agenzie stampa permette tendenzialmente di raggiungere un target di utenti più esteso nel raffronto con i portali tematici. La strategia più efficace resta comunque quella che contempla un’attività integrata, in cui convergono interventi on site e off site. 

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