Quando si parla di link associati alla SEO, solitamente ci si focalizza sull’attività di link building e backlink. Eppure c’è un altro elemento, spesso trascurato, che può fare una grande differenza sulle performance di un sito: i collegamenti interni.
Detti anche internal link, questi collegamenti connettono tra loro le pagine di uno stesso sito, aiutando sia gli utenti a orientarsi meglio, sia i motori di ricerca a comprendere la gerarchia e l’importanza delle varie pagine.
In questa guida vedremo nel dettaglio cosa sono gli internal link, alcuni casi studio SEO e come utilizzare Screaming Frog SEO Spider per individuare opportunità di linking interno, apportare modifiche strategiche e misurare i risultati ottenuti.
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Perché l’internal linking è importante?
Quando parliamo di link associati alla SEO, solitamente ci si focalizza sui backlink, vale a dire sui link in entrata che consentono di passare link juice da siti web esterni al proprio. Da non trascurare, però, sono gli internal link.
A cosa servono i link interni?
- Aiutano i motori di ricerca a comprendere la struttura del sito: collegando strategicamente le pagine, si segnala che la pagina A è correlata alla pagina B, aiutando Google a comprendere il contesto delle pagine e come si relazionano tra loro.
- Trasferiscono autorità: il PageRank viene distribuito tra tutte le pagine di un sito web attraverso i link interni.
- Aiutano gli Utenti a Navigare tra le Pagine Correlate: migliorano l’esperienza utente (UX) aiutando i visitatori a trovare contenuti correlati.
Le tipologie di Internal Link
Esistono diversi tipi di internal link: navigazionali, footer, contestuali e sidebar.
Navigazionali
I link navigazionali sono i più importanti perché vivono permanentemente nel menu principale del sito.
Esempi comuni sono i link alle categorie di prodotti, servizi o argomenti principali.
Footer
I link nel footer appaiono su ogni pagina del sito, ma nella parte inferiore della pagina.
Spesso puntano a pagine come contatti, FAQ e altre pagine di riferimento.
Sidebar
I link della sidebar sono utilizzati per indirizzare gli utenti a contenuti correlati.
Siti di notizie o ricette spesso utilizzano questi link.
Contestuali
I link contestuali (o in-text) sono solitamente collocati nel corpo principale di una pagina e indirizzano gli utenti ad altri contenuti correlati.
I link contestuali sono spesso i più potenti in termini di SEO, poiché sono più naturali.
Come costruire una strategia di Internal Linking
Ora che conosciamo le basi, è il momento di costruire la strategia. Ecco cinque passaggi per iniziare:
1. Identificare le pagine pilastro
Le pagine pilastro sono pagine centrali su un argomento ampio che collegano pagine correlate e più specifiche.
Dovrebbero mirare a parole chiave ampie con volumi di ricerca elevati.
2. Creare cluster di argomenti
Dopo aver identificato le pagine pilastro, sviluppa cluster di argomenti più specifici per ognuna di esse.
I cluster infatti aiutano a mostrare la tua autorità su un argomento specifico ai motori di ricerca.
3. Scegliere il testo dell’anchor corretto
L’anchor text è il testo cliccabile che appare in un hyperlink. Deve essere breve, pertinente e ottimizzato.
4. Identificare le pagine autoritative del sito
Le pagine più autorevoli hanno backlink di alta qualità che puntano verso di esse. L’obiettivo è passare strategicamente questa autorità ad altre pagine tramite link interni.
5. Sostenere le nuove pagine
Una forte struttura di internal linking è particolarmente importante se non si sono ancora guadagnati molti backlink autorevoli.
Problemi comuni di Internal Link e come risolverli
- Link interni rotti: Possono risultare in errori 404. La soluzione è trovare e sostituire o rimuovere il link rotto.
- Troppi link interni: Possono confondere i crawler di Google. La soluzione è rimuovere i link non necessari.
- Attributi nofollow: Possono impedire il passaggio dell’autorità. La soluzione è rimuovere l’attributo “nofollow” se necessario.
- Pagine orfane: Sono pagine senza link da altre pagine del sito. La soluzione è includerle nella strategia di internal linking o rimuoverle.
- Profondità di scansione superiore a 3 click: Rende difficile per i motori di ricerca trovare la pagina. La soluzione è aggiungere link che puntano a pagine rilevanti che sono troppo profonde.
- Reindirizzamenti interni: Possono ridurre il budget di scansione. La soluzione è aggiornare i link interni per inviare utenti e motori di ricerca direttamente alla nuova pagina.
- Catene di Reindirizzamento e Loop: Creano un’esperienza utente scarsa. La soluzione è correggere le catene e i loop di reindirizzamento.
- Link su pagine HTTPS che portano a pagine HTTP: Creano reindirizzamenti non necessari. La soluzione è aggiornare quei link per puntare alle versioni HTTPS delle pagine.
Link Juice: che cos’è?
Più volte abbiamo tirato in ballo il concetto di link juice. Di cosa si tratta? In estrema sintesi, dell’autorevolezza che viene trasferita tramite il ricorso di un link da una pagina web all’altra.
L’ottenimento di link provenienti da siti internet autorevoli su una determinata tematica porta più link juice al proprio sito web. Si finisce quindi per diventare autorevoli di riflesso.
Il posizionamento del sito internet, delle pagine web e dei contenuti sui motori di ricerca ne giova. Il webmaster, in questo modo, continua a scalare posizioni sui motori di ricerca, perché questi ultimi, proprio come i lettori, giudicano appetibili i contenuti pubblicati.
Quindi, a fronte di una maggiore link juice incassata da una pagina web, si registrano maggiori chance di vederla posizionata al meglio nella SERP. Occhio, inoltre, al fatto che il quantitativo di link juice trasmesso da una pagina web a quella linkata risulta strettamente connesso anche al numero di collegamenti ipertestuali contenuti nella pagina di partenza.
Con appena un unico link interno, infatti, l’autorevolezza trasmessa risulta ampiamente superiore in rapporto a quella che potenzialmente si potrebbe ottenere inserendo una miriade di internal link.
L’internal linking di Zalando: un modello SEO
Un modello molto apprezzato quando si tratta di strategie di internal linking sui portali di e-commerce è quello di Zalando.
In primo luogo, la piattaforma di Berlino dà molta importanza alla homepage e ai link presenti nel footer.
Poi, la pagina dell’ABC della moda, contenente il glossario, è fortemente indicizzata sui motori di ricerca. Qui l’utente può trovare molte informazioni pertinenti gli articoli di suo gradimento. Che si tratti di outfit di tendenza, di sport, di colori, di categorie, i risultati sono davvero ben strutturati e il visitatore può trovare in poco tempo ciò che cerca.
Un esempio concreto aiuterà a capire meglio quanto detto. Si prenda la lettera R della pagina dell’ABC della moda di Zalando. L’assortimento dedicato al running presenta capi d’abbigliamento e calzature ideati appositamente con l’intento di migliorare le prestazioni di chi ama correre all’aria aperta.
Anche il rugby e il rafting ottengono spazi meritati. Passando agli indumenti, Zalando evidenzia il ruolo dei reggiseni sportivi e casual per essere a proprio agio durante le sessioni di allenamento.
Che dire poi dei colori? Rosso, rosso vinaccia, rosso bordeaux, rosso corallo, rosso scarlatto, rosso granata, rosso ruggine, rosso mattone, rosso porpora. E poi rosso rubino, rosso fuoco, rosso granata, rosso ciliegia, rosa, rosa antico, rosa salmone, rosa orchidea, rosa confetto. Il tutto diviso per accessori, vestiti, scarpe e abbigliamento.
Insomma, si può facilmente intuire che chi si collega ad un articolo, con ogni probabilità, ne guarderà altri. E prima dell’acquisto, avrà preso in considerazione la possibilità di comperare non uno ma più capi d’abbigliamento con un leitmotiv di fondo. Da notare che il glossario di moda viene regolarmente aggiornato, integrando quindi le nuove tendenze del mercato.
L’interlinking perciò cambia in relazione alla tipologia dei prodotti e a una serie di varianti.
Meritevoli di menzione sono i link posizionati alla fine delle pagine di categoria: le matrici di interlinking, infatti, contribuiscono a rendere ancora più evidenti i collegamenti fra le pagine web del sito della compagnia tedesca.
Non va poi dimenticato il ruolo dei link interni rimandanti ai top brand e alle top categorie più alla moda. Altre piattaforme, ugualmente affermate nel campo dell’e-commerce, non possono contare su un modello di successo così evidente a livello di interlinking. Ecco spiegato uno dei motivi alla base dell’affermazione di Zalando.
Esempio di matrice di link di Zalando

Interlinking di Leroy Merlin
Attraverso la redazione di guide dedicate alla trasformazione degli ambienti, come ad esempio la sostituzione della vasca con doccia, Leroy Merlin è riuscita a ricoprire un ruolo chiave in questa operazione.
Nello specifico, le guide contengono link interni ai prodotti. Venendo cliccate contribuiscono a dare ottimi spunti, ad esempio, a coloro che intendono passare dalla vasca alla doccia.
La presenza della mappa html delle categorie e dei prodotti ha contribuito in maniera massiccia a rendere più semplice la navigazione sul sito internet e a velocizzare il passaggio da una pagina web all’altra.
Footer di Leroy Merlin con pagine strategiche

Interlinking di Birre da Manicomio
Questo caso studio è stato particolarmente apprezzato, visto che ha fatto di questo portale il migliore e-commerce italiano dedicato agli alcolici.
Nello specifico, Birredamanicomio.com è un portale di birre artigianali assai apprezzato dagli amanti della birra, grazie a una proposta molto articolata, che interpreta ogni gusto. Sono oltre 500 le birre artigianali provenienti da qualsiasi angolo del mondo. L’azienda ha sede a Camponogara, in provincia di Venezia.
Il lavoro svolto è stato incentrato sulla semplificazione del sito in termini di navigazione online: siamo orgogliosi di aver reso decisamente più semplice la consultazione delle birre, grazie a una serie di menù di navigazione. Ognuno di questi può contare su specifici filtri, ideati ad hoc per l’utente desideroso di saperne di più su una birra, sull’origine, sul processo di produzione, oltre che in ottica SEO.
In questo modo, abbiamo da un lato incrementato il numero di link interni al portale di e-commerce e, dall’altro, abbiamo tematizzato il tutto nella maniera migliore possibile, grazie alle strategie di internal linking. Tutto è partito da un lavoro di progettazione, eseguito tenendo conto del ruolo dei crawler sui motori di ricerca.
La homepage è stata profondamente modificata. Nell’area pre-footer abbiamo strategicamente inserito quattro colonne contenenti le principali parole chiave ricercate dagli utenti quando trovano birredamanicomio.com sui motori di ricerca.
Area pre-footer Birredamanicomio.com

Nel footer, situato in fondo sinistra, figurano due link: stili e brand. Trattasi di vere e proprie mappe prodotto, suddivise per categorie, tag e brand, utili nelle strategie di internal linking.
Ogni scheda prodotto, poi, contiene i link dei vari tag di riferimento inerenti al prodotto. Infine, gli ultimi articoli del blog, presenti nel footer, permettono all’utente di approfondire le curiosità sulle birre che più gli interessano.
Abbiamo volontariamente rimosso tutte le pagine filtro. Le abbiamo ricreate con apposite pagine con l’intento principale di avere per ogni singola voce il miglior posizionamento possibile in termini SEO. Analogo discorso anche per ciò che concerne il contenuto e l’usabilità.
Esempio interlinking scheda prodotto

Grazie al nostro lavoro, le persone amanti della birra possono sceglierla per produttore, colore, gusto e infine per stile. E tra biologiche, non filtrate, stagionali, senza glutine, lambic e fruttate, biologiche, ambrate, bionde leggere, scure leggere, scure strong e bionde da manicomio. C’è solo l’imbarazzo della scelta.
In definitiva, ogni singola pagina web è stata analizzata a 360 gradi e i risultati si sono visti, in termini di:
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- aumento delle vendite
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- aumento delle visite
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- aumento di fatturato
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- aumento di backlink che linkano il dominio
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- aumento di iscritti alla newsletter
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- aumento di recensioni positive
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- aumento della brand awareness
Il costo di conversione si è ridotto di quasi tre volte rispetto all’anno precedente proprio grazie al potenziamento globale lato SEO interno e alle attività di link building.
Strategica, in tal senso, è stata l’esperienza ed il ruolo del content marketing del team di Birre da Manicomio e del network di supporto che abbiamo creato. Questo ha saputo sostenere al meglio gli oltre 60 siti internet verticali nel ramo delle birre artigianali, permettendoci di conquistare il settore in meno di tre anni.
Struttura link interni di Trivellato.it
Trivellato.it è un nostro importante cliente (settore automotive).
L’obiettivo del sito è coprire il più possibile i risultati di ricerca con query specifiche legate ai brand automotive ed i modelli di veicolo da loro proposti per quanto riguarda il nuovo, l’usato e le offerte km 0.
La vecchia struttura arrivava al massimo a due livelli di profondità (Marca e Modello). Con quella nuova abbiamo introdotto un terzo livello dedicato alle varianti di modello, intercettando:
-
- il nome specifico di modello
-
- l’anno
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- il colore
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- l’alimentazione.
Queste pagine sono raggiungibili dai rami principali dell’alberatura e vengono richiamate seguendo la classica struttura a Silos.
Alcune pagine vengono richiamate dalla homepage per trasmettere maggior valore.
Sfruttiamo inoltre le schede dei singoli veicoli per linkare tutte le combinazioni ottenute con marca, modello e uno degli attributi specificati sopra direttamente dalle schede veicolo.
In questo modo abbiamo creato l’internal linking ideale fra le differenti tipologie di pagina.


Interlinking di Sportler.com
Ecco un altro esempio di sito web in cui viene gestito bene l’interlinking fra schede prodotto e pagine di listing.
Come abbiamo visto negli altri siti web, le schede prodotto vengono categorizzate secondo delle logiche ben specifiche, solitamente chi progetto l’e-commerce tende a seguire le logiche del catalogo cartaceo.
Tuttavia, un prodotto possiede varie caratteristiche e particolarità e non per forza deve essere necessariamente relazionato ad una sola categoria. Una delle best practies del mondo e-commerce è aiutare l’utente a cercare i prodotti, perciò più vie di navigazione riusciamo a fornirgli più facile sarà la ricerca del prodotto da parte dell’utente.
Attenzione però, le vie di navigazione alternative devono essere pensate e progettate dopo aver analizzato parole chiave ed intenti di ricerca, infatti non è detto che alcune vie di navigazione possono essere utili per potenziare il posizionamento organico.
Quindi è importante capire se le pagine di listing che conterranno i prodotti con medesime caratteristiche possono contribuire ad aumentare la copertura in SERP o se generano soltanto delle pagine “inutili” che lo spider dovrà poi leggere e scansionare.
Torniamo a sportler.com, se accediamo all’interno di una scheda prodotto(ad esempio questa https://www.sportler.com/it/p/nike-zoom-fly-3-running-scarpe-performance-uomo-10830197), noteremo che dopo la descrizione, i programmatori hanno aggiunto un mini elenco di link che puntano a 3 tipologie di pagine differenti. Analizziamo lo screnshot sottostante:

Ci sono 3 link di rimando a sezioni specifiche:
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- la sezione scarpe da gara generica;
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- la sezione scarpe da gara Nike;
-
- la sezione Nike.
Secondo la categorizzazione principale, il prodotto è raggiungibile dal percorso Home > Scarpe > Scarpe Running > Scarpe da Gara
Tuttavia, gli utenti possono trovare quel prodotto anche in altri modi, perciò hanno ben pensato di creare una sezione specifica dedicata alle scarpe da gara Nike (categoria + brand) inoltre la scheda prodotto contribuisce a valorizzare la pagina principale Nike, ovvero la pagina brand da cui poi partono tutti i link di accesso alle pagine di listing che combinano la ricerca categoria (o sotto categoria) + brand.
Ecco che l’insieme di più schede prodotto che punta ad un contenuto specifico può far la differenza poiché ogni singola scheda prodotto trasmette il suo valore verso la pagina più importante.
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