Video, video e ancora video. Componenti chiave nella comunicazione digitale, acquisiranno ulteriore centralità nei prossimi anni (insieme alla YouTube SEO): quotidianamente le persone trascorrono un miliardo di ore su YouTube (dati 2019), mentre nel 2021 TikTok ha raggiunto quota 1 miliardo di iscritti (5,4 milioni sono quelli che riguardano il mercato italiano).
Quello video è uno dei formati più apprezzati dai brand per raccontare la propria identità e prodotti, merito anche della capacità di incentivare le conversioni e della generazione di lead, presentando per altro un ROI spesso eccellente.
SEO di YouTube, cosa fa la differenza per il posizionamento
Alla base del successo dei video c’è senza dubbio l’assoluta immediatezza, combinata con la semplicità di assimilazione delle informazioni. Senza contare il potere delle immagini di lasciare un segno, in certi casi indelebile, nella memoria dello spettatore: che si tratti di un commercial televisivo o dei fotogrammi delle pellicole più celebri della storia del cinema.
Pur avendo un potenziale innegabile, in termini operativi l’utilizzo sapiente dei video richiede la convergenza di più competenze, incluse quelle che permettono l’ottimizzazione dei risultati di ricerca. Da questo punto di vista la SEO YouTube è uno strumento prezioso per conquistare visibilità.
Il tema dell’indicizzazione YouTube può essere affrontato da più prospettive. C’è ad esempio l’inserimento di parole chiave pertinenti in elementi specifici del video: dal titolo alla descrizione, passando per i tag.
L’utilizzo di keyword, tag e hashtag è utile, anzi fondamentale, per comunicare alla piattaforma informazioni necessarie per comprendere la natura dei contenuti trattati, ma non possiamo considerarlo l’aspetto prioritario quanto all’ottimizzazione del posizionamento in senso stretto.
La logica dell’algoritmo: l’importanza dell’engagement su YouTube
A questo punto ti starai chiedendo: “okay, ma allora come funziona l’algoritmo di YouTube?”. Se prendiamo in considerazione le indicazioni ufficiali, emerge con chiarezza che la classificazione dei video si realizza sulla scorta di vari elementi, incluso il livello di “corrispondenza di titolo, descrizione e contenuti con query dell’utente”.
Sono inoltre valutati quali video hanno prodotto “il coinvolgimento maggiore per una determinata query. I risultati di ricerca non sono un elenco dei video più visti in relazione a una determinata query”. Insomma, le keyword sono rilevanti ma il coinvolgimento, di cui poi vedremo le diverse declinazioni, è la chiave di volta nella SEO per i video.
La logica di fondo è piuttosto elementare, quanto efficace: YouTube è interessato a intrattenere per il maggior tempo possibile l’utente, così che possa presentargli più pubblicità. Fornisce allora maggiore visibilità a quanti si dimostrano capaci di generare coinvolgimento. In assenza di engagement, centrare ambiziosi obiettivi di posizionamento diventa pressoché impossibile.
Come selezionare e usare le keyword per i video
L’individuazione delle keyword ci permette di comunicare a YouTube e Google quei termini da associare al nostro video. Se non vengono selezionate parole chiave con un apprezzabile volume di ricerca, sarà molto difficile conseguire traffico.
Nell’ambito degli strumenti per la ricerca troviamo Ubersuggest, Keywords Explorer Ahrefs, YTCockPit e Semrush. Possono fornire spunti interessanti anche i suggerimenti di ricerca presentati dalla stessa piattaforma di video sharing (YouTube suggest). Anche Google Trend può costituire un tool da tenere a portata di mano, sebbene proponga un parametro relativo, selezionando “Ricerca di YouTube” tra i criteri di valutazione dell’interesse.
Dall’attenta osservazione della SERP troviamo poi un ulteriore riscontro importante: l’identificazione dell’intento di ricerca. In rapporto alla keyword che vogliamo inserire nel nostro video YouTube, conviene valutare i risultati dal punto di vista del tipo di contenuto nonché della prospettiva con cui è affrontato il topic.
La parola chiave selezionata andrebbe collocata nel titolo del video (che non dovrebbe avere una lunghezza di oltre 60 caratteri) e nella descrizione. Conviene poi sfruttare la keyword per nominare il file caricato sulla piattaforma. Non trascurare neppure l’utilizzo di hashtag nella descrizione, ma fallo con parsimonia altrimenti potresti sortire un effetto negativo.
I tag pertinenti sono un ulteriore aspetto da prendere in esame. In questo senso potrebbe esserti utile un’analisi dei canali concorrenti, di cui puoi scoprire varie informazioni con strumenti quali VidIQ o TubeBuddy. Come criterio generale, i tag dovrebbero andare dalle informazioni più particolari a quelle a carattere più generale.
Video SEO: 6 criteri che decidono il posizionamento su YouTube
Quali sono gli elementi rilevanti per ottimizzare il posizionamento dei video su YouTube? A incidere sono, in misura prevalente, sei aspetti:
- Total watch time
- Audience retention
- Session Time
- Click Through Rate
- Engagement
- Channel Autority
Per quanto riguarda il Total Watch Time, abbiamo a che fare con il tempo complessivo speso nella visione del video. Al crescere del fattore tempo, ovvero dei minuti trascorsi dagli utenti su YouTube, si evidenziano migliori performance di intrattenimento. A tutto vantaggio del posizionamento.
Non andrebbe sottovalutata neppure l’Audience retention, ovvero la percentuale di video che viene visualizzata. Com’è facile intuire, questa costituisce un elemento rilevante poiché dà riscontro dell’effettiva capacità di coinvolgere l’utente.
Session Time corrisponde al tempo trascorso dallo spettatore sulla piattaforma di Google una volta conclusa la visualizzazione del video. L’obiettivo da centrare è un esteso tempo di sessione, perché l’utente rimarrà più a lungo su YouTube e quindi si rivelerà funzionale agli scopi del sito di video sharing.
Il CTR non è altro che il numero di click conseguiti posto in relazione alle impressioni. Mentre l’Engagement, com’è facile immaginare, riguarda tutti gli aspetti che attestano il coinvolgimento dell’utente: dai link alle condivisioni.
In merito poi alla Channel Autority (autorità del canale), non è chiaro quali sono i fattori che la costituiscono, quanto meno a livello ufficiale. Possiamo tuttavia individuarne alcuni considerati da più fonti come funzionali: frequenza dei contenuti pubblicati, community di iscritti, data di pubblicazione del canale, volumi di ricerca del canale, backlink.
Pratici consigli per video migliori
Il nostro obiettivo è chiaro: creare coinvolgimento negli utenti, conquistare quindi attenzione e interesse, spingendoli a protrarre al più a lungo possibile la loro esperienza di fruizione video. Ma come creare il video ideale?
Qualità video
La qualità dell’immagine è senza dubbio un punto da considerare nella scaletta delle priorità. La ragione è piuttosto banale e facilmente comprensibile: l’utente medio preferisce seguire video in alta risoluzione, premiando l’impegno verso la qualità con maggior tempo trascorso nella visione.
Hook
Come un po’ accade per tante altre tipologie di contenuti, le battute d’avvio sono uno dei momenti cruciali per agganciare il visitatore. Nello spazio di poche decine di secondi si gioca la partita dell’innesco (conosciuto anche come hook) che può condurre il nostro spettatore a seguire buona parte, se non la totalità, della durata del video. È utile quindi evitare troppe premesse presentando il problema e paventando la soluzione. Invitare gli utenti a commentare e iscriversi al canale permette di incentivare il coinvolgimento, quindi perché non farlo?!
Titolo e miniatura
Incidono sul CTR alcuni aspetti macroscopici, che avrai senza dubbio notato anche nella tua esperienza d’utente: l’immagine di anteprima, nota anche come miniatura o thumbnail, titolo e descrizione. Sulla realizzazione dei titoli, ti consiglio di guardare la nostra guida sui tool per generare titoli migliori. In generale, concentrati su titoli capaci di generare curiosità, dando comunque rilevanza a un vantaggio riservato agli spettatori del video.
È utile privilegiare colori (e quindi combinazioni cromatiche) che sanno richiamare l’attenzione, mentre per le immagini è consigliata una certa dose di originalità. La miniatura dovrebbe riportare elementi testuali che vanno a integrare il titolo, fornendo ulteriori dettagli o informazioni particolari. Nella descrizione, oltre alla keyword target, andrebbero utilizzate altre chiavi salienti.
Durata e costanza nella pubblicazione
Ci sono delle raccomandazioni anche per quello che riguarda la durata: tendenzialmente i video dalla durata maggiore di 10 minuti possono ambire a migliori posizionamenti. Attenzione però a non eccedere, perché potrebbe rivelarsi controproducente.
Come accade per altri prodotti digitali, la costanza nella frequenza di pubblicazione è un parametro rilevante per l’acquisizione di autorevolezza. Non dimenticarlo, soprattutto quando i progressi sembrano arrivare con il contagocce.
Conclusioni sulla SEO per i video
A differenza di altri ambiti di applicazione, YouTube SEO non è così complessa, ma deve tenere conto di tanti aspetti: dalla selezione delle keyword alla costruzione dei titoli, dai tag alla miniatura, passando per le descrizioni. Cruciale resta, in ogni caso, la capacità che hanno i tuoi video di creare coinvolgimento, intrattenendo, a lungo, il tuo pubblico. Conquistalo, anche su YouTube.