Il mondo e-commerce è cambiato radicalmente: a fronte di una crescita dei costi pubblicitari, la redditività degli investimenti in advertising è messa a dura prova.
Affidarsi solo alle paid ads per acquisire clienti e generare margini sostenibili risulta essere una scelta poco redditizia. Emerge dunque una nuova priorità strategica: investire in ciò che è “di proprietà” dell’azienda.
Il problema dell’aumento dei costi e diminuzione delle conversioni
Il rialzo dei costi pubblicitari erode i margini sugli investimenti pubblicitari: secondo il report di WordStream, nel 2024 i costi per generare lead tramite la pubblicità online (CPL) sono aumentati di circa il 25%, con un costo per clic (CPC) medio che è cresciuto del 10%, raggiungendo i $4,66.
Il trend riflette una competizione sempre più serrata nei canali di ricerca e display, dove le aziende lottano per la visibilità e l’attenzione degli utenti. Tuttavia la crescita dei costi non è accompagnata da un miglioramento proporzionale delle conversioni: il tasso medio di conversione, infatti, è sceso al 6,96% nel 2024 rispetto al 7,04% dell’anno precedente.
Alphabet, la società madre di Google, continua a registrare profitti record anche se l’efficacia degli investimenti pubblicitari non sta migliorando in proporzione alla spesa richiesta. Tale fenomeno sembrerebbe dovuto a una competizione crescente e alla monetizzazione intensificata delle SERP, sollevando domande su come Google possa intervenire per giustificare l’incremento di costo.
La situazione è simile anche se parliamo di Meta: i costi per acquisizione continuano ad aumentare ma il ROAS diminuisce.
La SEO come pilastro per la sostenibilità del business
Soprattutto Italia, dove Google detiene una quota di mercato del 98% (Statcounter, ottobre 2024), l’ottimizzazione per i motori di ricerca è una leva imprescindibile per mantenere e accrescere la propria visibilità, consentendo di entrare in contatto con un pubblico che cerca attivamente prodotti e servizi. Ciò non solo migliora i margini nel lungo periodo, ma favorisce la fidelizzazione dei clienti e il branding, riducendo nel tempo la necessità di investire per riacquisire i clienti stessi.
Nella Relazione annuale di marketing 2024 Nielsen approfondisce come i marketer globali stanno allocando i budget aziendali. Per quanto riguarda la voce “Search,” il report mostra che il 66% intende aumentare il budget destinato alla SEO.
Un altro dato interessante è quello offerto da Neil Patel, il quale ha analizzato le tendenze di spesa nel marketing per il 2025, basandosi su un sondaggio condotto su 11.093 professionisti del settore.
Il 44% dei marketer prevede di aumentare il budget per la SEO, riconoscendone l’importanza per la visibilità online.
Il 97% dei marketer, inoltre, prevede di investire nella SEO per piattaforme AI come SearchGPT.
Ottimizzare la piattaforma per i motori di ricerca permette di attrarre utenti qualificati in modo organico, migliorando il posizionamento senza dover pagare per essere visibile. La SEO, infatti, si concentra su elementi cruciali che influenzano l’esperienza utente e la visibilità della piattaforma: dalla scelta delle parole chiave alle performance tecniche, fino all’ottimizzazione dei contenuti e alla struttura del sito.
Gli utenti sono sempre meno disposti ad aspettare e abbandonano rapidamente un sito che non offre un’esperienza fluida, immediata e intuitiva. Investire in un’infrastruttura digitale efficiente riduce i tassi di abbandono e aumenta la probabilità che un visitatore compia un acquisto. Ecco perché la SEO lavora in sinergia con la CRO.
Parallelamente, i contenuti rivestono un ruolo strategico fondamentale. Creare contenuti di valore, pertinenti e mirati ai bisogni del pubblico, non solo migliora il posizionamento organico, ma aiuta anche a costruire autorevolezza e a distinguersi dai competitor. I contenuti ben strutturati e ottimizzati, che spaziano da blog informativi a descrizioni dettagliate dei prodotti, diventano veri e propri asset che rafforzano il branding e attraggono traffico qualificato.
Si tratta di approccio integrato che riduce progressivamente la necessità di campagne pubblicitarie costose e offre all’e-commerce una stabilità che va oltre le mode o i cambiamenti del mercato.
Come la SEO impatta sugli investimenti pubblicitari
Abbiamo parlato di contenuti: sai qual è la vera forza di un blog ben strutturato? Non solo attira traffico organico, ma può diventare un’arma potente per le tue campagne di retargeting. Ne è un esempio l’e-commerce Luca Barra Gioielli, che si è affidato alla nostra Consulenza SEO.
Utilizzando il pubblico che già leggeva articoli commerciali (es. idee regalo) e informativi (es. come indossare i gioielli) Luca Barra ha aumentato le performance delle campagne Meta Ads: +42% di entrate grazie al retargeting sugli articoli del blog ottimizzati SEO!
Un altro esempio è il caso studio Mimanera, e-commerce di scarpe personalizzate a cui era stato hackerato l’account Meta Ads proprio in procinto del Black Friday 2023 ed era dunque impossibilitato a fare advertising.
Nonostante ciò, grazie alla solida strategia SEO stagionale che portiamo avanti da anni, l’e-commerce ha registrato +73% di fatturato e +89% di ordini durante il Black Friday. Nell’intero 2023 il fatturato derivato dal traffico organico è aumentato del +260%.
Se ti interessa approfondire questo caso studio puoi dare un’occhiata al video qui sotto:
Il caso studio illustra quindi, con la forza dei numeri e dei risultati, una questione strategia e determinante per gli e-commerce: investire in ciò che è “proprio” non solo rende il business più stabile e competitivo, ma permette di ottenere margini migliori e risultati sostenibili nel lungo periodo.
Ridisegnare il budget di marketing per includere SEO, ottimizzazione della piattaforma e dati rappresenta una mossa strategica per navigare nel panorama digitale in continua evoluzione e costruire un e-commerce che duri nel tempo. Contattaci ora per una call senza impegno!